In un asilo di Fiumicino si è verificato un nuovo caso di maltrattamento da parte delle maestre nei confronti dei loro piccoli alunni. Due donne sono state sospese dall’attività e per un anno non potranno tornare ad insegnare, nel frattempo è uscito allo scoperto il primo cittadino della località in provincia di Roma, spiegando: «Sono profondamente rammaricato – le parole riportate dall’edizione online de Il Messaggero, Esterino Montino – per quanto accaduto alla scuola dell’infanzia statale L’isola dei tesori a Fiumicino. Ho appreso questa mattina – ha proseguito – che due maestre statali che li lavorano hanno ricevuto un provvedimento di interdizione dal servizio per maltrattamenti fisici e psicologici sugli allievi. Non vorremmo mai ascoltare notizie del genere». Montino ha quindi specificato come le due maestre siano dipendenti statali e non comunali, aggiungendo che «Negli ultimi mesi abbiamo intensificato controlli e attività di supporto per le nostre insegnanti che lavorano nei nidi e nelle materne comunali, a loro tutela ma soprattutto a tutela dei bambini che frequentano tali istituti». Infine il primo cittadino di Fiumicino sottolinea la necessità di approvare una legge che obblighi l’installazione delle videocamere negli istituti scolastici, proposta all’ordine del giorno da ormai diverso tempo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MAESTRE SOSPESE A FIUMICINO
Nuovo caso di maltrattamento nei confronti di bambini, in una scuola dell’infanzia di Fiumicino. Come riportato in queste ultime ore dai principali quotidiani online, due maestre sono state sospese cautamente dal servizio, per aver rivolto insulti, spintoni, urla e minacce agli alunni. «I piccoli erano terrorizzati e avevano paura di andare a scuola», scrive l’edizione online de Il Messaggero, e di conseguenza i genitori hanno iniziato ad insospettirsi, indagando più a fondo. Pare che le insegnanti abbiano maltrattato i propri alunni con delle minacce, soprattutto psicologiche, leggasi grida e insulti come “scemo”. Inoltre, i bambini venivano costretti a rimanere a lungo immobili, in silenzio, e seduti con la testa appoggiata sul banco. Ad intervenire, fermando le due insegnanti, sono stati i poliziotti della Squadra Mobile di Roma, al termine di un’accurata indagine coordinata dalla procura di Civitavecchia.
DUE MAESTRE SOSPESE A FIUMICINO
Come detto sopra, il tutto è nato dalla denuncia dei genitori, precisamente da quelli di un piccolo alunno che da mesi aveva dato segnali preoccupanti, come scatti d’ira, pianti e aggressività, ma anche e soprattutto paura di andare a scuola e segnali di disagio. In base a quanto emerso dalle indagini, grazie all’installazione di telecamere nascoste all’interno delle aule della scuola interessata, alcuni bambini sarebbero stati obbligati a restare dietro la cattedra, fermi e immobili, mentre in altri casi, una maestra avrebbe usato le mani di un piccolo alunno per colpirne un altro, incitandolo quindi a colpirlo più forte, e rispondendo alla legge «occhio per occhio, dente per dente». Nonostante il pianto di alcuni bambini, le due insegnanti avrebbero proseguito i loro comportanti, ed in particolare, quando alcuni alunni tentavano di scappare dall’aula, venivano sollevati di peso, strattonati e trascinati da una parte all’altra della stanza, sempre in base a quanto riporta Il Messaggero. Le due donne, come disposto dal gip di Civitavecchia, non potranno più tornare ad insegnare a scuola per un anno.