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Home » Economia e Finanza » Borsa e Spread » ALLARME SPREAD/ 1. Pelanda: così la Germania “telecomanda” la fine dell’Italia

  • Borsa e Spread
  • Economia UE
  • Economia e Finanza

ALLARME SPREAD/ 1. Pelanda: così la Germania “telecomanda” la fine dell’Italia

Carlo Pelanda
Pubblicato 24 Luglio 2012
Merkel_Bandiera_GermaniaR439

Angela Merkel

L’Italia è in uno stato di emergenza che potrebbe essere facilmente risolto dalla Bce. Ma la Germania, spiega CARLO PELANDA, temporeggia e ci lascia esposti ai colpi dei mercati

L’Italia è in emergenza perché il mercato teme l’implosione dell’euro e/o la sua uscita al traino della crisi finanziaria spagnola. Per questo il premio di rischio richiesto dal mercato per comprare titoli di debito italiani e tedeschi è di 5 punti percentuali (spread), mentre in base ai fondamentali economici dovrebbe essere, come calcolato dal Centro studi di Confindustria, sotto il 2%.


PREVISIONI OCSE SBAGLIATE?/ "Troppo generose con Francia e Germania, l'Italia può arrivare al +0,5%"


Il costo complessivo di rifinanziamento del debito italiano sta andando oltre il 6%, verso il 7%. Il Tesoro italiano potrà reggerlo, ma solo per qualche mese. Poi, in caso, dovrà arrendersi e richiedere l’aiuto combinato della Ue, Fmi e Bce, perdendo la propria sovranità residua. Il punto: tale emergenza e conseguente scenario catastrofico sono del tutto ingiustificati perché dipendono da errori di percezione sul vero stato economico dell’Italia e dall’incapacità dell’Eurozona di dare un segnale di fiducia al mercato sulle sorti dell’euro.


MERZ vs VON DER LEYEN SULL’AUTO ELETTRICA/ Il suicidio annunciato che dà ragione all'Italia


Da un lato, l’Italia merita una valutazione guardinga da parte del mercato per l’enormità del suo debito complicata dall’assenza di crescita e dalla bassa qualità del suo sistema politico. Dall’altro, è una nazione industrialmente forte, seconda solo alla Germania in Europa e negli ultimi mesi ha avviato un riaggiustamento fiscale e di bilancio come nessun’altra nazione al mondo.

Infatti, meriterebbe uno spread sotto il 2% e un costo di rifinanziamento complessivo del debito attorno al 3%, in discesa. Ma, appunto, il mercato lo sta spingendo verso l’8%. Questo è il problema. Le soluzioni sono due. Per prima cosa differenziare l’analisi sulle situazioni di Italia e Spagna, diversissime, affinché la crisi della seconda (bolla immobiliare e crisi bancaria complicata dall’assenza di base industriale) non contagi la prima. Colpevolmente, il Fmi non ha voluto farlo nel recente passato e il mercato che viene orientato dalle sue analisi lo ha seguito.


LA CRISI DI ITALIA E GERMANIA/ Le strategie per il rilancio delle loro economie possono fondersi bene


Negli ultimi giorni tale errore (o pressione contro l’Italia?) è stato capito da alcuni attori del mercato e speriamo che ciò possa diffondersi e avere un effetto di riduzione dello spread. Ma è la Bce ad avere in mano la soluzione che chiuderebbe la crisi in un minuto: fornire liquidità illimitata ai fondi salva-stati e con questo segnalare che l’euro resterà in vita.

Ma la Germania non vuole, ritarda la soluzione, e per questo è responsabile di un eccesso di punizione dell’Italia da parte del mercato. In sintesi, due terzi della nostra crisi e impoverimento sono imputabili a Berlino e non a noi. Penso sia ora che Roma lo dica e ponga la nuova questione tedesca in Europa.


SCENARIO UE/ Il "problema Italia" che decide le sorti dell'euro


 

www.carlopelanda.com

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  • SCENARIO UE/ Il "problema Italia" che decide le sorti dell'euro
  • 20 ANNI DI EURO/ Il fallimento europeo che può darci ancora anni di crisi
  • FINANZA/ La “spia rossa” sull’Italexit accesa da Bloomberg
  • Tags: Economia Germania

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