Il Governo giallo-verde sembra voler conquistare l'Europa con il voto di maggio e costringere la Bce a portare avanti il Quantitative easing. MAURO BOTTARELLI

Sarò breve. È sabato, la settimana è stata di quelle dure – soprattutto sul finire – e il weekend si presenta politicamente molto effervescente. Niente dati, scenari globali, politiche monetarie o grafici. Un semplice ragionamento. Credo e spero, utile. E franco. La querelle innescata dal teatrino del ministro Di Maio a Porta a porta (suppongo su suggerimento di quella raffinatissima mente della comunicazione politica di Rocco Casalino), ovviamente, ha suscitato repliche più o meno scomposte, facili ironie della Rete e una reazione piuttosto piccata della Lega. Nella fattispecie, quella di Giancarlo Giorgetti. Su Repubblica, non esattamente il quotidiano di riferimento di questo esecutivo. Baruffe. Più o meno gestibili, più o meno strumentali. 



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