Come sono nati gli Eiffel 65 di Blue (Da Ba Dee)?
Eiffel 65 con “Blue (Da Ba Dee)” sono tra gli ospiti della grande festa in musica “Arena 60 70 80 90” condotta da Amadeus dall’Arena di Verona in prima serata su Rai1. Il gruppo musicale è senza alcun dubbio tra i più conosciuti al mondo visto che la loro musica ha superato i confini nazionali. Il gruppo composto dal musicista Maury (Maurizio Lobina), il front-man Jeffrey Jey (Gianfranco Randone) e il dj Gabry Ponte sono l’anima e il cuore degli Eiffel 65 anche se ad un certo punto sono diventati in due. Ma come è nato il progetto Eiffel 65? A raccontarlo è stato Maury durante un’intervista rilasciata a Esquire: “ci siamo conosciuti nel 1992 negli studi della Bliss corporation a Torino, l’etichetta dove è iniziato il nostro percorso musicale da professionisti. Abbiamo lavorato insieme a varie produzioni, ma gli Eiffel 65 nascono proprio grazie a Blue. Avevo questa traccia e ho chiesto a Jeffrey di collaborare al testo e al cantato, erano anni che vivevamo a stretto contatto senza aver mai lavorato insieme”.
Tutto è nato grazie a Blue, il primo grande successo della band che è diventata una hit da milioni di copie vendute segnano un’epoca. Nel 1998, infatti, con Blue (Da Ba Dee), il gruppo scala le classifiche italiane ed internazionali anche se Maury ha rivelato: “all’inizio, nel 1998, non ottenne dei feedback positivi”.
Eiffel 65: “Blue (Da Ba Dee)? All’inizio non ottenne dei feedback positivi”
Nonostante i feedback non proprio positivi iniziale, Blue degli Eiffel 65 comincia a fare il giro delle discoteche grazie ai dj resident come ha raccontato Maury: “i dj resident delle discoteche hanno iniziato a suonarla e ogni settimana il distributore ci chiamava per dire che l’avrebbero ristampata per via delle continue richieste. Avevamo iniziato con 200 copie stampate per arrivare fino a 5000, numero assurdo per un brano “commerciale” che nessuna radio programmava”. A stabilire il successo di Blue è stato il pubblico che non faceva altro che richiedere il brano.
“Era la gente che stava decidendo le sorti di quel brano, loro e soprattutto i dj che sapevano interpretare i gusti del pubblico. Se ci pensi, anche oggi nell’era social, alla fine il condividi/passaparola fa lo stesso identico mestiere. Solo dopo arrivarono le radio, le licenze internazionali, i primi posti in classifica, i dischi di platino in tutto il mondo, i milioni di copie e la nomination ai Grammy Awards” – ha raccontato Maury che ancora oggi si domanda su cosa abbia permesso al brano di fare il giro del mondo. “Negli anni abbiamo sempre cercato di capire cos’abbia davvero decretato il successo di quel brano: la melodia catchy, l’armonia malinconica, il vocoder, il sound grezzo e minimale, il nostro modo di porci, i nostri testi. Ad oggi, non sappiamo quale sia la risposta giusta” – ha detto il musicista.