Elisa ospite della prima puntata del serale di Amici 2020 su Canale 5 e rivela: "quando prendo il microfono in mano l’emozione è ancora fortissima"
Elisa: “appunto sempre tutto”
Diari Aperti di Elisa è un disco intimista e introspettivo in cui la cantante ha dato voce all’amore in tutte le sue forme. Un disco coraggioso, considerando i tempi discografici di oggi, nato come sempre da una serie di appunti. “Diari a parte, io mi appunto sempre tutto, continuamente. Note vocali, anni fa avevo il registratorino. Registro tutto con molta leggerezza, quando appare una melodia la metto lì” – ha detto la cantante, che durante l’intervista ha precisato – “quando invece scrivo cose più importanti, è come se mi investissero. Devo fare quello e solo quello, da sola. Inizio e finisco. Esce la musica con le parti più importanti del testo ed è come un tutt’uno. Una sensazione molto forte, difficile da descrivere. È come se tutto esistesse già e io dovessi solo trascrivere. Non voglio farla sembrare un’esperienza paranormale. Ma è qualcosa di veramente istintivo”. La musica ha sempre giocato un ruolo fondamentale nella sua vita e diversi sono stati i suoi punti di riferimenti diventati per lei delle vere e proprie emulazioni: “Dolores O’Riordan, dei Cranberries, con cui ho anche cantato, Alanis Morissette, il suo Jagged Little Pill l’ho dovuto comprare quattro volte tanto l’ho consumato, e Björk”.
Elisa: “quando scrivo una canzone mi commuovo ancora”
Non solo artisti stranieri come punti di riferimento per Elisa, che è una grandissima fan di Lucio Battisti e Mina, ma anche di Carmen Consoli, Francesco De Gregori, De André, i Subsonica, Bluvertigo, Max Gazzè, Daniele Silvestri, gli Scisma, i 99 Posse. Una cosa è certa la musica è ancora oggi la sua vita e, nonostante il successo, la cantante vive tutto ancora come se fosse la prima volta: “non è cambiato è il momento in cui scrivo una canzone. Anzi, oggi mi emoziono più di prima. Perché mi commuove che succeda ancora qualcosa di magico”. Non solo, Elisa ha anche raccontato quanto il palco giochi un ruolo importantissimo nella sua vita di artista: “quando prendo il microfono in mano l’emozione è ancora fortissima, anche più di una volta. È come se percepissi tutti i chilometri che ho fatto. Negli ultimi anni ho studiato canto, mi sento in forma a livello fisico e affrontare il palco è anche una questione di come sta il tuo corpo. Il canto è una questione fisica. E io mi sento come venticinque anni fa. Anzi trenta. Certo poi quando finisce il concerto è tutta un’altra storia, non dormo più tredici ore di seguito”.