Eni for 2022, pubblicato il Report volontario di sostenibilità: -17% emissioni rispetto al 2018. I principali risultati e obiettivi nel percorso di transizione energetica intrapreso
Eni guarda ad un futuro sostenibile grazie al percorso di transizione energetica intrapreso. Il colosso energetico ha pubblicato il report volontario di sostenibilità, da cui non emergono solo i risultati principali e gli obiettivi, ma anche il contributo fornito per una transizione giusta che garantisca l’accesso ad una energia efficiente e sostenibile. Si chiama “Eni for 2022 – A just transition” il report che racconta il lavoro sin qui svolto verso le zero emissioni nette al 2050 e i benefici sociali ed economici di questo percorso con lavoratori, fornitori, comunità e clienti, in modo inclusivo e trasparente. «Nell’affrontare le sfide del settore energetico che Eni ha di fronte manteniamo salde le nostre priorità con un impegno continuo per favorire l’accesso all’energia, lo sviluppo locale e la tutela dell’ambiente», precisa Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni.
In merito al successo di questa strategia, evidenzia che esso «non può prescindere dalla collaborazione con i nostri stakeholder, dai privati, al pubblico, alle organizzazioni internazionali e della società civile, agli istituti di ricerca». Anzi, proprio in questa fase «è necessario mettere a fattore comune risorse e capitale umano, attraverso una visione ampia, che permetta di allinearsi sugli obiettivi comuni per ridurre i gap esistenti a livello geografico e promuovere il progresso umano globale».
ENI VERSO ZERO EMISSIONI NETTE AL 2050
Eni ha mantenuto fermi i suoi impegni verso le zero emissione nette al 2050 sul fronte della neutralità carbonica, confermando tutti gli obiettivi di decarbonizzazione, legati ad investimenti solidi. Infatti, l’azienda è riuscita a ridurre del 17% le emissioni Scope 1, 2 e 3 rispetto al 2018, e ha portato avanti l’attuazione delle misure necessarie per raggiungere le zero emissioni nette (scope 1 e 2) nell’Upstream entro il 2030, investendo in tecnologie innovative e progetti a bassa impronta carbonica. Quest’anno ha varato la FPSO da usare per avviare la produzione del progetto Baleine, la più importante scoperta mai fatta in Costa d’Avorio e il primo sviluppo net-zero Scope 1 e 2 in Africa.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu sono per Eni un riferimento fondamentale per condurre le attività nei Paesi di operazione. Infatti, i progetti di agri-business incarnano l’approccio di Eni verso una transizione energetica giusta, con una forte componente innovativa che è associata ad una forte attenzione alla dimensione sociale. Il processo di decarbonizzazione nei piani di Eni deve offrire opportunità di conversione delle attività esistenti e di sviluppo delle nuove filiere produttive con prospettive importanti nei Paesi in cui opera.
ACCESSO ALL’ENERGIA E ALL’EDUCAZIONE: INIZIATIVE ENI
Eni ricorda che nel 2022 è stata consegnato il primo carico di olio vegetale prodotto in Kenya, partendo da scarti e materie prime prodotte in terreni degradati, non in competizione con la catena alimentare, alla bioraffineria di Gela. Tutto ciò ha avuto importanti e positive ricadute sull’occupazione e lo sviluppo locale, infatti questo modello verrà replicato altrove. Nell’ottica di una transizione equa, Eni ripone attenzione anche alle iniziative che favoriscono l’accesso all’energia e all’educazione nei Paesi di operazione.
Questo è il caso dei progetti in Costa d’Avorio, Mozambico e Ghana per facilitare l’accesso a metodi e strumenti di cottura efficienti. Ad esempio, in Costa d’Avorio sono stati distribuiti oltre 20mila fornelli migliorati in 6 mesi, che hanno raggiunto oltre 100mila persone. Inoltre, Eni ha promosso il diritto all’educazione in Congo, Ghana, Iraq, Messico, Mozambico ed Egitto, dove è stata inaugurata anche la Zohr Applied Technology School, con l’obiettivo di incrementare il numero di giovani con competenze tecniche e professionali all’avanguardia nel settore energetico e tecnologico.