È inevitabile che il pensiero dopo un incidente nucleare avvenuto nell’area della Russia con radiazioni, silenzi e mezze verità emerse dopo diversi giorni non possa che far tornare alla mente l’incubo del disastro nucleare avvenuto nella Centrale di Chernobyl avvenuta il 26 aprile del 1986. In queste ore – dopo che anche il Presidente Usa Donald Trump si è fatto sentire annunciando «Gli Stati Uniti stanno imparando molto dall’esplosione del missile in Russia. Noi abbiamo una tecnologia simile, anche se più avanzata. L’esplosione «Skyfall» russa ha creato preoccupazione per la qualità dell’aria vicino all’impianto e molto più in là. Non è un bene!» – la situazione internazionale si è fatta tesa con Vladimir Putin accusato da più parti di non voler dire fino in fondo cosa sia avvenuto davanti alla base missilistica del ministero della Difesa russo di Nyonoska, sul mar Bianco. L’incidente è avvenuto alle ore 8 di giovedì 8 agosto ma è emerso solo diversi giorni dopo quando si è scoperto che 7 morti e 15 feriti sono stati causati dal fallimento delle esercitazioni con un missile con fonti isotopiche nel motore a propellente liquido (come spiegato dall’agenzia atomica russa Rosatom).
INCIDENTE NUCLEARE IN RUSSIA: I SILENZI E LE ACCUSE
L’ammissione dell’agenzia è avvenuta dopo giorni in cui le autorità internazionali e alcuni membri della società civile russa lamentavano l’assenza di notizie e informazioni in merito all’incidente nucleare avvenuto vicino alla cittadina di Severodvinsk. Proprio in quel centro di 185mila abitanti a circa 25 km dal luogo dell’esplosione, sono stati riscontrati livelli di radioattività 16 volte sopra la norma. Le autorità russe hanno interrotto l’iniziale evacuazione del villaggio di Nyonoksa perché hanno fatto sapere che l’iniziale pericolosità riscontrata si è rilevata assai meno rischiosa di quanto pensato. Restano però molti dubbi attorno all’operazione nucleare russa e i misteri si infittiscono con i silenzi del Cremlino che ha parlato semplicemente di tragedia in cui sono morti alcuni scienziati della Rosatom, definiti «eroi». «Il propellente liquido si è incendiato e il missile è esploso liberando tutta la radioattività contenuta nel suo mini reattore nucleare», questo è quanto emerge dai racconti delle agenzie internazionali, al momento non smentito affatto dal Governo di Mosca anche se le ammissioni sulla propulsione nucleare del razzo non sono mai state fatte finora dal Cremlino. Si teme per la sorte degli abitanti nelle aree vicine alla base militare, con il tanto conclamato “incubo Chernobyl” che purtroppo al momento non è impossibile da scartare come terribile opzione.