Evaristo Beccalossi sarà questa sera uno degli ospiti di “Il Campionato fa 90”, lo speciale domenicale che Rai 2 manderà in onda per celebrare degnamente quello che è il novantesimo compleanno del torneo di calcio noto come Serie A che proprio nel 1929 cominciava la sua lunghissima avventura nella formula che lo ha reso celebre ovvero quella del girone unico e senza altre propaggini. E a condurre lo show a tema calcistico in cui gli ingredienti principali saranno i filmati di repertorio, ovviamente l’ironia e poi anche dei quiz a tema pensati per i protagonisti (tutti rigorosamente ex calciatori e che, in un modo o nell’altro, hanno segnato il periodo storico in cui hanno giocato) ci saranno non solo, tra gli altri, Roberto Boninsegna Boninsegna, Oscar Damiani ed Eraldo Pecci, in rappresentanza degli anni ’60/’70 ma anche Bruno Giordano, Giuseppe Galderisi e l’ex mezzapunta di Inter e Brescia per gli ‘80/’90: e Beccalossi, tipico rappresentante della “fantasia al potere” oltre che del genio e sregolatezza, tanto che per molti con le sue doti avrebbe potuto fare una carriera di altissimo livello anche in Nazionale, nel mondo nerazzurro ma non solo è entrato nell’immaginario collettivo grazie a 216 presenze e 30 reti con l’Inter ma anche le uscite da guascone e la battuta sempre pronta come quando ricordava che lui non correva perché erano Oriali & co. a farlo per lui o con la frase, diventata leggendaria, con cui fulminò l’ex compagno di squadra tedesco Hansi Muller: “Meglio giocare con una sedia che con lui, perché almeno la sedia quanto gli tiri la palla addosso poi ti torna indietro…”.
EVARISTO BECCALOSSI E QUEL MONOLOGO DI PAOLO ROSSI
Come accennato, oggi Evaristo Beccalossi è entrato nell’immaginario collettivo per il fatto di essere uno degli opinionisti più sobri e pacati e, cosa rara, dotato pure di autoironia e di quella verve da ragazzaccio che aveva fin da quando giocava a calcio: è questo uno dei motivi per cui è tutt’altro che inviso alle tifoserie di altre squadre e perché un altro tifoso nerazzurro DOC, ovvero il comico Paolo Rossi, anni fa gli dedicò un monologo in una pièce teatrale a lui intitolare e che è rimasta proverbiale. Portato in scena nel 1992, lo spettacolo “Lode a Evaristo Beccalossi” cantava le gesta e l’anticonformisimo di un anti-eroe e che culmina nel ricordo del match che l’Inter giocò in Coppa delle Coppe nel 1982 contro lo Slovan Bratislava: partita passata alla storia non solo perché Beccalossi, di solito cecchino infallibile, sbagliò ben due calci di rigore nel giro di pochi minuti ma per il modo in cui Rossi lo rievoca e drammatizza in modo irresistibilmente comico chiamando in causa il pubblico presente sugli spalti di San Siro in quell’occasione. Pochi minuti che rievocano quell’episodio ma che ben testimoniano pure del rapporto viscerale di Beccalossi con i suoi ex tifosi che, in virtù del suo carattere e della sua lunga fede interista, all’epoca gli perdonarono pure quel doppio errore, più unico che raro.
IL CAMMEO NEL FILM DE “I LEGNANESI”
Tuttavia, Evaristo Beccalossi è stato di recente protagonista in televisione ma questa volta non nei panni classici di “aficionado” nerazzurro o di opinionista calcistico come gli capita sovente in diverse trasmissioni: il 63enne ex centrocampista bresciano infatti ha preso anche lui parte, seppure in un ruolo piccolo e alla stregua di un cammeo, del film “Non è Natale senza panettone”; il lungometraggio che vede protagonista il gruppo comico de “I Legnanesi” e che è andato in onda anche in prima serata sulle reti Mediaset lo scorso 26 dicembre. Girato principalmente nella stessa città di Legnano e a Milano, il film mette in scena il classico contrasto tra Nord e Sud del Paese e vede Beccalossi recitare assieme ad altri personaggi noti tra cui Gigi D’Alessio e Gianluigi Nuzzi in questo “tele-panettone”, approdo televisivo della compagnia di teatro lombardo oramai diventata cult e che, ad ogni modo, nonostante le ospitate celebri non è riuscito a convincere totalmente la loro storica fanbase che si è letteralmente spaccata in due su questa prova sul piccolo schermo dei loro beniamini.