Fabrizio Corona contro Salvo Sottile durante servizio su Massimo Lovati: "Incapace, cane di giornalista". La replica a Farwest: "È diventato una macchietta"
GLI INSULTI DI FABRIZIO CORONA A SALVO SOTTILE
Volano insulti tra Fabrizio Corona e Salvo Sottile, protagonisti di uno scontro a distanza prima in tv e poi sui social. Un’inviata di Farwest si è presentata dallo studio dell’avvocato Massimo Lovati per intervistarlo dopo la revoca dell’incarico ad Andrea Sempio in relazione all’indagine sul delitto di Garlasco, trovando però il legale in compagnia dell’ex re dei paparazzi, che ha subito attaccato il conduttore del programma Rai.
«Sei un incapace a fare questo mestiere, sei proprio un incapace», ha dichiarato Corona. Poi, rivolgendosi a Lovati, ha continuato a parlare di Sottile: «Non sa lavorare, per me è un cane di giornalista».
Al termine del servizio, il conduttore non ha lasciato cadere nel vuoto le parole che Corona gli aveva riservato. Anzi, non solo ha replicato, ma ha anche rilanciato il suo intervento sui social per diffondere ulteriormente la propria risposta.
LA REPLICA DI SALVO SOTTILE A FABRIZIO CORONA
«Voglio dire subito una cosa: per me gli insulti di Corona sono una medaglia. Voleva fare il gangster, è diventato una macchietta. Al Cafone, potremmo chiamarlo. Ma il punto è un altro: non si limita a insultare i giornalisti e a impedire loro di lavorare, ma addirittura minaccia pesantemente dei magistrati», ha dichiarato Salvo Sottile, che poi ha trasmesso le dichiarazioni dell’ex agente fotografico nella puntata del 6 ottobre di Farwest.
«Sapeste voi che cosa fanno i giudici, gli avvocati e i magistrati dentro i tribunali. Ce l’avevo il materiale, lo sapete, è sempre custodito lì. Se un giorno mi ammazzano, se un giorno provano a buttarmi in galera, ce l’ho il materialino», sono state le parole rilette da Sottile.
Il conduttore si è poi rivolto all’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, per esprimere la propria indignazione: «È inquietante… È strano che nessuno, alla Procura di Milano, abbia sentito il dovere di intervenire. Ancora di più perché queste parole arrivano da un pregiudicato».