Fausto Bertinotti è intervenuto a “Mezz’ora in più”, trasmissione di Rai Tre condotta da Lucia Annunziata, in qualità di ospite e in collegamento audiovisivo. In particolare, gli è stato chiesto di ricordare Enrico Berlinguer e l’ex segretario del Partito della Rifondazione Comunista dal 1994 al 2006 e presidente della Camera dei Deputati dal 2006 al 2008 ha commentato come segue la sua figura: “Ci sono almeno tre dimensioni con cui può essere ricordato Berlinguer. La prima è quella che corrisponde al lato umano, con due momenti significativi che lo evidenziano: il fatto che non gli piacesse essere indicato come triste e la chiusura drammatica di un militante che spinge fino all’estremo il suo impegno politico”.
La seconda, ha proseguito Fausto Bertinotti, è “una dimensione storica: Berlinguer è ancora così importante perché è il segno dei tempi. Lui accompagna tutte le più grandi conquiste realizzate nella società italiana dal Movimento operaio. La terza, invece, è una dimensione politica: chi è politicamente Berlinguer? È l’ultimo uomo dell’ortodossia del partito comunista di Togliatti. Un’ortodossia determinata dal fatto che lui pensasse che la filosofia del partito fosse impossibile senza il socialismo”.
FAUSTO BERTINOTTI: “QUASI TUTTA LA POLITICA DI OGGI È IN ROTTURA RADICALE CON BERLINGUER”
Nel prosieguo del programma televisivo di Lucia Annunziata “Mezz’ora in +”, Fausto Bertinotti ha voluto aggiungere ulteriori spunti di riflessione circa la figura di Enrico Berlinguer, oggetto della puntata e del dibattito intavolato a favore di telecamera.
In particolare, Fausto Bertinotti ha inteso rimarcare con forza che Berlinguer “è stato diversamente commentato, ma quasi sempre in termini apologetici, in larga misura perché permeati da ipocrisia. Infatti, quasi tutta la politica di oggi è in rottura radicale con tutto ciò che appartiene alla politica di Berlinguer. Il berlinguerismo è una lotta indefessa contro il riformismo, contro l’abbandono della Gerusalemme”. Esattamente la direzione opposta verso la quale naviga l’Italia del Terzo Millennio.