Scandalo ginnastica ritmica: atlete affermano di essere bullizzate e prese in giro per il loro peso. Federginnastica ha reagito commissariando l’accademia internazionale di Desio. I due campioni Felice Mariani e Vincenzo Maenza parlano di un fenomeno noto da molto tempo nel mondo dello sport ma esploso soltanto di recente con la denuncia delle “Farfalle” di Federginnastica e dei loro genitori. “Attraverso questo scandalo si viene a far conoscere ai media un mondo nascosto che è bene che i genitori e che tutti, anche gli stessi allenatori, abbiano più consapevolezza di quello che si va a fare” è il commento di Felice Mariani.
Ospite su Radio Libertà Felice Mariani, ex judoka e maestro di judo italiano, spiega che questa ossessione per il peso degli atleti spesso nasce perché “si comincia da bambini a fare sport, poi con lo sviluppo aumenti di qualche chilo ed è lì che per non rischiare di perdere le gare vogliono rimanere in quella categoria. Allora non diventa più un piacere e una gioia fare sport ma diventa un’ossessione il ‘calopeso’”, un termine usato dagli atleti proprio per indicare questa tendenza a pesare sempre di meno, spesso incoraggiata proprio dagli stessi allenatori con metodi e pressioni psicologiche a volte discutibili. “Le federazioni hanno chiare linee su quello che è tollerabile e quello che non lo è. Molte hanno attivato canali di ascolto” spiega, augurandosi che la situazione possa cambiare e avviarsi alla normalità.
“Quelle perdite di peso lasciano segno, è da incoscienti”
Le ex atlete di ginnastica ritmica che hanno fatto sentire la loro voce, portando allo scandalo di Federginnastica, hanno denunciato violenze psicologiche da parte degli allenatori, che le chiamavano con nomi quali “maialina” e “ippopotamo”, facendo pressioni affinché perdessero molto più peso di quanto fosse salutare. Vincenzo Maenza, ex lottatore italiano e pluricampione olimpico, ai microfoni di Radio Libertà racconta la sua personale esperienza con lo stesso problema. “Nelle ultime olimpiadi io ho calato quasi 12 chili, purtroppo sono cali che in futuro lasciano il segno – rivela – Delle ragazzine che calano di 6 o 7 chili è da incoscienti”.
Vicenzo Maenza sottolinea che “il corpo può avere degli scompensi, anche la mente” e che “si dovrebbe fare in modo che gli allenatori facciano gli allenatori e ci siano delle persone qualificate a fare i dietologi. Ognuno deve fare il proprio mestiere”. E riconosce che “se tornassi indietro quello che ho fatto sinceramente ci penserei, anche con le soddisfazioni che ho avuto io e con quello che ho vinto”, perché “il corpo e la mente arrivano al limite, non si può più arrivare in questo stato”.