La nota criminologa Anna Vagli è stata ieri in collegamento con il programma di Telelombardia, Lombardia Criminale, per parlare di alcuni casi di cronaca recenti, a cominciare da quello avvenuto a Milano, dove un finto ginecologo (in realtà un infettivologo) è stato arrestato in quanto accusato di violenza sessuale nei confronti di almeno sei donne. L’uomo abusava della sua posizione per poi approfittare delle sue pazienti, fino a che non è stato fortunatamente denunciato e arrestato. “Il ginecologo in questione – ha commentato Anna Vagli – rientra in quello che noi in gergo tecnico chiamiamo stupratore per potere”.
“Lui riusciva a forzare la volontà delle sue vittime quasi in maniera collaborativa – ha proseguita l’esperta in diretta tv – si avvaleva del suo ruolo di superiorità per poi mettere le vittime in una situazione di sudditanza e di impossibilità di denunciare e ribellarsi, e in questo caso la gratificazione sessuale per quei soggetti non derivava dall’atto sessuale in se ma dalla consapevolezza di esercitare un controllo totale sulle sue vittime, la manipolazione che riusciva ad esercitare sulle stesse indulgendo a non ribellarsi e non denunciare era il suo caposaldo”.
FINTO GINECOLOGO ARRESTATO A MILANO, ANNA VAGLI: “UNO STUPRATORE DI POTERE”
Poi Anna Vagli, sempre parlando del finto ginecologo arrestato a Milano, ha aggiunto: “Questo è uno stupratore di potere, definito di divoratore di corpi sessuali, sono soggetti – ha argomentato la dottoressa criminologa – che ritengono che lo stupro sia un diritto connaturato”. E ancora: “Lui sfruttava la sua posizione di medico, poco gli fregava se era ginecologo o infettivologo, lui esercitava una posizione di superiorità che lo ha portato ad avere questo tipo di condotta”. Il finto ginecologo ha 43 anni ed esercitava in uno studio di viale Jenner a Milano.
Anna Vagli si è poi soffermata su un altro caso di cronaca trattato ieri a Lombardia Criminale, quello dell’omicidio di Jessica Mantovani, la ragazza trovata morta il 13 giugno del 2019 a Prevalle, e per cui Giancarlo Bresciani, il 52enne imputato e l’ultimo ad averla vista in vita, non sarebbe colpevole secondo l’accusa: “Il pm rappresenta lo stato e quindi può chiedere l’assoluzione – ha spiegato Anna Vagli – sulla necessità di stabilire come sia caduta in quel pozzo (dove è stata trovata senza vita la Mantovani ndr) ci sono tutti i presupposti per indagare. Comunque – ha concluso – il pm e il giudice sono due persone differenti: il pm avanza una richiesta, toccherà al giudice decidere”.