The Father ha emozionato pubblico e critica di mezzo mondo, arrivando a ottenere due riconoscimenti agli Oscar 2021 (miglior sceneggiatura non originale e miglior attore protagonista a Anthony Hopkins) e il grande protagonista del progetto è sicuramente Florian Zeller. L’artista francese ha infatti deciso di portare sul grande schermo la sua piece (Le pere), vincitrice di un premio Moliere e largamente amata anche a Broadway.
Intervistato dal Corriere della Sera, Florian Zeller ha ripercorso le radici autobiografiche dell’opera: «Sono stato cresciuto da mia nonna, è stata come una madre. Ha cominciato a soffrire di demenza quando avevo 15 anni. Anche mio nonno, dall’altro ramo della famiglia, ne soffriva, ho sempre pensato che fosse parte del mio Dna». Il regista ha poi parlato della scommessa di portare in scena un tema così delicato ed ha sottolineato di essere rimasto sorpreso e toccato dalla risposta del pubblico: «Molto forte, sia qui in Francia che altro. Sempre la stessa cosa, le persone ci cercavano dopo le repliche per condividere le loro storie».
FLORIAN ZELLER: “NARRO LE PAURE DI TUTTI”
Parlando poi del film pluri-premiato, Florian Zeller ha spiegato di voler raccontare il film dall’interno per consentire al pubblico di avere una posizione attiva nella narrazione, ma anche di voler narrare la storia «di una figlia che affronta questa situazione dolorosa, prova a salvare qualcosa che non è facile salvare». «Il film è un puzzle», ha poi aggiunto Florian Zeller, spostandosi dal thriller a un livello emozionale, con qualche sfumatura di horror. Poi sulla splendida accoglienza ricevuta: «Non ne ero affatto sicuro. Ma da qualsiasi parte del mondo uno venga, tutti abbiamo un padre, tutti abbiamo paura, tutti abbiamo la consapevolezza che siamo qui solo per un certo periodo e dobbiamo vivere al meglio. E non sappiamo fare i conti con questi sentimenti».