Francesca Michielin, chi è: gli esordi da bambina nel coro della parrocchia e poi la vittoria di X Factor da sedicenne. A Sanremo per tre volte
Francesca Michielin, nata a Bassano del Grappa, ha cominciato a cantare fin da piccolina, nella parrocchia di Sant’Eusebio nel suo paese natale, per poi aggiungersi anche al coro multietnico dei Padri Scalabriniani. La sua passione per la musica l’ha portata a suonare il basso in un gruppo studentesco a soli dodici anni, arrivando a poi a cantare in un coro gospel locale. La fama per Francesca Michielin è arrivata nel 2011 quando ha preso parte alla quinta edizione di X Factor, nella squadra capitanata da Simona Ventura, arrivando a vincere il programma. Aveva appena sedici anni. Da quel momento sono arrivati importanti successi per la giovane artista che ha cominciato a collaborare con vari artisti, aprendo i concerti di grandi cantanti come Franco Battiato e Gino Paoli ma anche Elio e le Storie Tese, facendosi dunque conoscere ancor di più.
Dopo aver conseguito la maturità classica nel 2014, si è dedicata solo ed esclusivamente alla musica, partecipando anche al Festival di Sanremo nel 2016 tra i big, con “Nessun grado di separazione”, classificandosi seconda e andando però all’Eurovision song contest con il brano cantato in inglese. Nel corso della sua carriera, Francesca Michielin ha preso parte a Sanremo per ben tre volte: nel 2025 ha presentato “Fango in paradiso” che però non è stata particolarmente apprezzata dal pubblico a casa nonostante fosse una “ballad strappalacrime” dal testo molto profondo.
Francesca Michielin, chi è: “Tre volte all’Ariston ma…”
“È la canzone più fisica e viscerale che ho scritto. L’ho scritta in un momento specifico della mia vita” ha spiegato Francesca Michielin parlando di “Fango in paradiso” che ha presentato a Sanremo 2025. Un brano che descrive un momento importante della sua vita, che l’ha portata a soffrire e a risalire dalle tenebre. L’artista, commentando la sua partecipazione a Sanremo 2025, ha spiegato che quest’anno è la partecipazione più viva e sentita. Durante la prima era ancora una bambina alle prese con paure e ansie mentre nella seconda, c’era il covid, dunque il teatro era vuoto e l’atmosfera per nulla gioiosa.
