Non è un momento semplice per il Ministro della Cultura Dario Franceschini: da quasi plenipotenziario Pd nel fu-Governo Conte (capodelegazione e principale sostenitore dell’alleanza giallorossa) ora il suo ruolo alla Cultura nel Governo Draghi è rimasto tale ma perdendo l’importante dicastero del Turismo (andato al leghista Garavaglia, ndr). Non solo, tanto sul Bonus Cultura “18app” quanto sulle ultime nomine museali, lo scenario politico (e di polemiche) ribolle sotto il Ministro Franceschini: con calma e con ordine, ripercorriamo le ultime 72 ore del titolare della Cultura in quota Dem.
Ha sollevato non poche polemiche la possibilità di acquistare libri e materiale con il Bonus Cultura da 500 euro (per i nati 2001) senza particolari “filtri” tanto che elementi di “dubbio” gusto come alcuni volumi presenti sulla sezione libri Amazon rientrano nelle categorie acquistabili con i bonus “Carta del Docente” e “18app”: “Cucinare la merd*-le migliori ricette a base di sterco”, ma anche “Ti Saluta Stoca**o” e tanto altro ancora si può trovare sui cataloghi online “permessi” come rimborsi tramite i “Bonus Cultura” del Ministro Franceschini. Contattato di recente da Striscia la Notizia, l’ex Premier Matteo Renzi ha chiesto un immediato intervento del Ministro sulla situazione incresciosa che si va a creare «questa cosa fa schifo, ci vuole una legge apposita per regolarla».
“CAOS” FRANCESCHINI ANCHE A POMPEI
Ma oltre ai contenuti è lo stesso meccanismo del 18app a difettare in alcuni casi, visto ad esempio gli acquisti permessi di videogames e consolle, vere e proprie truffe “legalizzate” con il Bonus Cultura. Secondo Francesco Specchia oggi su Libero, sempre su Amazon «interpretando l’ accezione di “prodotto culturale” viene usato i bonus per vendere coprivaligie, agende, calendari, altri borsellini, e quaderni americani (tutto regolare, per carità. Ma la legge ci vuole)». Dal caos bonus al caos Pompei, il passaggio è “breve”: con un durissimo editoriale oggi al Corriere della Sera il presidente del Fai (Fondo Ambiente Italiano) Andrea Carandini, viene contestata la nomina di Gabriel Zuchtriegel a nuovo direttore del Parco Archeologico di Pompei: «una persona che giudico non all’ altezza, già direttore a Paestum, con idee di valorizzazione più commerciali e spettacolari che intrinsecamente culturali: dedito alla mera immagine, alla vaga bellezza… ».
La nomina ha portato non solo polemiche esterne ma anche dimissioni interne del Consiglio scientifico di Pompei: ancora Carandini, «Vedo ora che due membri del Consiglio scientifico di Pompei – un ex direttore generale e direttore dell’Iccrom e una seria docente universitaria – hanno dato le dimissioni a causa di una tale nomina, dettando un giusto scalpore. Avrei dato quelle dimissioni anche io!». Secondo il n.1 del Fai il problema è che Franceschini si è contornato di persone «che non hanno eccelso nell’amministrazione: capaci in un attivismo a volte estrinseco, non sempre opportuno e comunque non risolutivo».