MARSIGLIA LAZIO VIETATA AI TIFOSI BIANCOCELESTI
I tifosi della Lazio non potranno entrare al Vélodrome: giovedì sera si gioca Marsiglia Lazio, partita importante e scintillante nel girone di Europa League, ma i sostenitori biancocelesti non saranno presenti ad accompagnare la squadra di Maurizio Sarri. Lo ha deciso un’ordinanza del Ministero degli Interni francesi, con una motivazione che naturalmente ha fatto drizzare le antenne: sulla nota, firmata dal Ministro Gerald Darmanin, si legge infatti che i tifosi della Lazio (almeno alcuni, se non altro) sono protagonisti di “ricorrenti comportamenti violenti” nei pressi dello stadio e dei centri delle città in cui si giocano le partite.
Addirittura poi si fa riferimento alla “ripetuta intonazione di canti fascisti e all’esibizione di saluti romani”. Non solo, perché i tifosi della Lazio, anche per la paura che si ripetano le intemperanze che videro protagonisti i tifosi del Marsiglia e quelli del Galatasaray (32 poliziotti feriti), non potranno nemmeno entrare in Francia: tra mercoledì 3 e giovedì 4 novembre l’ingresso nel Paese sarà vietato dai posti di frontiera stradali, ferroviari, portuali e aeroportuali. Di fatto, una messa al bando.
LA REAZIONE DELLA LAZIO
La risposta della Lazio alla trasferta vietata di Marsiglia, e soprattutto alle dure parole del Ministro dell’Interno francese, non si è fatta attendere. Il comunicato ufficiale del club biancoceleste ha ammesso che la decisione di vietare la trasferta rientri nei canoni della “normalità” (e del resto la stessa Lazio aveva fatto lo stesso in occasione della partita di andata) ma certamente a non andare giù sono le motivazioni, definite “ingiustificabili” (con riferimento alla portata nazionale della notizia) e “offesa gratuita” a tutta la tifoseria e a una società che, si legge, si è sempre data da fare per combattere violenza e discriminazione.
La Lazio insomma attende un chiarimento da parte delle istituzioni francesi, per una nota che dovrebbe “indignare tutti gli italiani”; e inoltre sottolinea l’episodio increscioso occorso in occasione di Nizza Marsiglia, come a dire che la violenza negli stadi non dipende certo dal fascismo o altro. Sul tema è intervenuta anche Giorgia Meloni: “Ci troviamo di fronte a un pericoloso precedente” ha detto, chiedendo al governo di attivarsi immediatamente per cancellare il provvedimento.