Franco Gatti, la moglie Stefania rivela: “Dopo il Covid non si è più ripreso. Alessio? Un dolore che non ha mai superato”.

Franco Gatti ci ha lasciati il 18 ottobre 2022. L’ex membro dei Ricchi e Poveri ha avuto una vita molto dura, a parte il grande successo della band italiana. In particolare, dopo essersi ammalato di Covid non è più riuscito a risollevarsi e tutte le sue patologie pregresse si sono fatte sentire in modo ancora più forte. In tutto ciò, la moglie Stefania Picasso gli è sempre stata accanto cercando di risollevarlo anche durante i momenti più brutti come l’uscita dal gruppo musicale.



Ha lasciato i Ricchi e Poveri anche per questo motivo, perché non ce la faceva più fisicamente“, aveva detto la moglie. I due si sono incontrati per la prima volta a casa di Angelo Sotgiu, altro membro della band, dato che la sorella di lei era amica della nipote: “Arrivò Franco, lo vidi e fu colpo di fulmine: sono andata a casa, avevo 21 anni e dissi a mia sorella: “io questo me lo sposo””. E così è stato. I due sono convolati a nozze dopo sette anni di fidanzamento e hanno avuto due figli, Federica e Alessio, che purtroppo è morto suicida.



Stefania Picasso, moglie di Franco Gatti. (Foto: Web)

Franco Gatti e il Morbo di Crohn: “Curato con il cortisone”

Franco Gatti soffriva del Morbo di Crohn, malattia cronica con cui ha convissuto per tutta la vita e che si è poi risvegliata dopo aver contratto il Covid. In passato ne aveva parlato lui stesso: “L’ho avuto da ragazzo e era sparito per 30 anni. Sono stato curato dal dottor Furnari con del cortisone, che ha fatto bene da una parte e male dall’altra, perché mi ha fatto venire la candida nello stomaco e un piccolo herpes“, aveva detto su Rai1 da Eleonora Daniele, “Mi ha quindi guarito Matteo Bassetti, con il quale dovremo prima o poi trovarci a cantare una canzone insieme“.



Il momento più duro della sua vita è stato però senza dubbio quello della morte del figlio Alessio, che a soli 22 anni era stato trovato morto in soggiorno di casa sua circondato da vodka e da psicofarmaci. “Alessio ha fatto una cazzata, la prima della sua vita con gli stupefacenti e in un momento in cui non stava bene“, aveva detto Franco Gatti, tenendo a precisare che non era un tossicomane: “Mio figlio era incredibile, dotato di una grande genialità. Io ho sempre giocato nei titoli borsistici, gli feci vedere come facevo, dopo sei mesi era migliore di me. Di studiare non se ne parlava, però era un tipo così“.