ANDREA CAMILLERI, FUNERALI CIMITERO ACATTOLICO/ Diretta video: le parole di Feltri

Funerali Andrea Camilleri, ultimo saluto al Cimitero Acattolico di Roma: addio al papà di Montalbano, la Rai lo omaggia con frasi illuminate a Viale Mazzini

Dopo la funzione privata, Andrea Camilleri è stato tumulato all’interno del Cimitero Acattolico a Testaccio, a Roma. Qui ci sarà uno spazio dedicato dove tutti potranno portare un fiore allo scrittore e salutarlo per l’ultima volta. Intanto, anche Vittorio Feltri si è espresso sulla morte del maestro. Lo ha fatto ai microfoni de La Zanzara su Radio 24, ricordando la frase scritta su Maontalbano: “Se mi sono pentito di quella frase? Ma no, non posso essermi pentito. Io scrissi un articolo molto favorevole a Camilleri. Anzi, un articolo elogiativo per le sue qualità letterarie. Alla fine scrissi che Montalbano mi sta sui coglioni. – e ancora – Ma questa cosa l’ha detta lo stesso Camilleri. Ha detto dopo il secondo libro su Montalbano: mi sono rotto i coglioni, ma siccome aveva successo sono andato avanti”. (Aggiornamento di Anna Montesano)



LA CERIMONIA DI SALUTO AD ANDREA CAMILLERI


È cominciata la cerimonia “laica” di saluto al grande Camilleri all’interno del Cimitero Acattolico di Roma: al termine di questo momento con presente famiglia, amici e il grande pubblico amante di Montalbano e di tutte le opere dello scrittore di Porto Empedocle, dovrebbero essere svolti i funerali in forma privata con la presenza dei soli famigliari stretti. Da ieri sera sulla sede della Rai a viale Mazzini, sempre a Roma, l’azienda scelta da Camilleri per mettere in fiction i propri romani ha deciso di omaggiare il geniale autore siculo con alcune frasi che lo hanno reso famoso: «Mi piacerebbe che ci rincontrassimo tutti quanti in una sera come questa tra cento anni! Me lo auguro, ve lo auguro» è una delle prime frasi che ha illuminato e illuminerà i palazzi della Rai a cui hanno fatto seguito «Non basta leggere, bisognerebbe anche capire. Ma capire è un lusso che non tutti possono permettersi» e poi ancora «Devo dirvi, e non vi sembri un paradosso, che da quando io non ci vedo più, vedo le cose assai più chiaramente”». L’ultima commovente frase rende onore ad un uomo che pur da cieco in questi ultimi anni ha saputo emozionare ed emozionarsi con la bellezza della vita: «Non vedo, ma sogno!. Noi siamo ciò che sentiamo e ciò che diciamo».