Non c’è solo il dolore per la morte del padre, ma anche per quella del fratello Roberto per Gabriella Labate. “Aveva 44 anni quando è morto. Ha avuto un tumore molto brutto al cervello che lo ha portato via in pochi mesi”, ha raccontato la moglie di Raf a Verissimo. È stato un grande dolore: “Nessuno di noi era preparato a questo addio”. Ma lui è un po’ il suo angelo. “C’è don Davide Banzato che parla di dio-incidenze. Forse il fatto di averlo avvertito in una farfalla che sta sempre intorno a me è un segnale per dirmi che sta sempre accanto a noi. Da lì è nata una canzone di Raf, Metamorfosi”, ha proseguito Gabriella Labate.
Dunque, la moglie di Raf rivede suo fratello in una farfalla. “Quando ho cominciato a vedere questa farfalla sempre sul mio terrazzo”, ha raccontato a Verissimo. Ma sa benissimo che vivono poco, anche per questo le sembra strano rivederla da tanto tempo, sempre la stessa. “Probabilmente mi vuole dire che ha cambiato abito, che non è andato via, ma ha cambiato abito. Io poi ho molta fede, quindi penso che così abbia tamponato un po’ il mio dolore. Il dolore non passa, ti abitui solo. Quindi, mi piace pensare che sia lui e che mi abbia dato questo messaggio”.
Gabriella Labate, l’infanzia e la morte del padre
Gabriella Labate è la moglie di Raf e madre dei suoi figli. I due sono sposati da anni e si sono conosciuti all’interno di una trasmissione televisiva. Insieme da anni, Gabriella e Raf formano una delle coppie più belle del mondo dello spettacolo, ma il primo, grande amore della Labate è stato il padre. “Con l’uomo che distribuiva sempre caramelle”, Gabriella ha vissuto anche l’emozione di ballare il primo valzer. Sono passati tantissimi anni da quando il padre è venuto a mancare, ma nel suo cuore il ricordo è sempre vivo.
“Mio padre. È stato il primo uomo che mi ha fatto ballare, un valzer. I miei genitori si sono amati molto, e quest’amore lo percepivo ovunque“, ha raccontato la moglie di Raf in un’intervista rilasciata qualche tempo fa a Vanity Fair. “Nelle gite domenicali in macchina da grande famiglia, nelle corse sui prati, nelle carezze. E nei milioni di caramelle che mi regalava. È scomparso 16 anni fa, ma ancora oggi se mi capita di mettere una giacca che non uso da molto, me ne ritrovo in tasca qualcuna. E sorrido”, aggiungeva.
Gabriella Labate e il Bagaglino: “Una seconda casa”
Da piccola sognava di diventare archeologa. Poi la passione per la danza l’ha travolta portandola a dedicarsi totalmente a lei e cominciando, successivamente, a lavorare nel mondo dello spettacolo. Bellissima e preparata, Gabriella Labate arriva al Bagaglino di cui, oggi, conserva un ottimo ricordo.
«L’archeologo, la passione per la danza è arrivata dopo. Ho visto un film e sono rimasta fulminata: dovevo studiare per diventare ballerina. La mia carriera la devo a Pier Francesco Pingitore» – le parole di Gabriella che, poi, sull’esperienza al Bagaglino, a Vanity Fair, ha aggiunto – “E’ l’altro angolo della mia casa. Lì sono cresciuta”.