Il generale Luciano Garofano ha spiegato la natura del sopralluogo di ieri alla villa dei Poggi a Garlasco: la mappa 3D per la dinamica dell'omicidio
La diretta odierna di Pomeriggio 5 è tornata ad occuparsi del delitto di Garlasco alla luce delle tante novità e indiscrezioni che stanno emergendo nelle ultime settimane, partendo dall’ultimissima notizia certa che ci parla di una nuova lunga ispezione condotta nella giornata di ieri dagli inquirenti di Pavia che avrebbero portato nella villetta dei Poggi in cui Chiara fu brutalmente assassinata alcune attraverso tecnologiche moderne: l’obbiettivo – non conclamato – sembra essere quello di ricostruire in 3D la scena del delitto di Garlasco per capire se ci possano essere possibili interpretazioni differenti della dinamica dell’omicidio; mentre non è chiaro in questo cosa possa c’entrare il nuovo indagato Andrea Sempio.
Non solo, perché secondo quanto spiegato da Pomeriggio 5 sembra che ieri gli inquirenti abbiano usato nei pressi dell’abitazione di Garlasco anche dei droni: l’apparente obbiettivo – ipotizza la trasmissione di Canale 5 – potrebbe essere quello di trovare eventuali vie di fuga alternative dalla villetta che potrebbero aver aiutato il killer e i suoi eventuali (per ora ipotetici) complici ad allontanarsi indisturbati; oltre che per verificare l’effettiva veridicità della versione di Stasi che raccontò di essere entrato nella villetta scavalcando il muretto di cinta dato che Chiara Poggi non rispose alle telefonate o al citofono.
Garlasco, il generale Garofano: “Nuova inchiesta sembra voler verificare gli atti di inchiesta originali”
Presente nello studio di Pomeriggio 5 il generale Luciano Garofano che all’epoca delle prime indagini su Garlasco era a capo dei Ris di Pavia che condussero tutte le ispezioni del caso, mentre oggi è stato scelto come perito di parte dalla difesa di Andrea Sempio: partendo proprio dalla questione del muretto scavalcato da Stasi, il generale ha spiegato che all’epoca nessuno pensò di “prelevare il DNA da muretto” dato che “potevano esserci tracce che non avevano nessuna rilevanza con l’omicidio”.
In generale, Garofano spiega che – tanto a Garlasco, quanto in altri scenari – “in un’indagine bisogna anche fare una selezione (..) e ci siamo concentrati su altri elementi all’interno dell’abitazione“, fermo restando che se da un lato “per alcune tracce esterne è complesso dargli un senso investigativo o scientifico”, dall’altro lato in ogni caso “l’indagine e le sentenze hanno comunque dimostrato che il racconto [di Stasi] era fallace e non veritiero“.
Passando alle ispezioni fatte ieri dai Ris nella villetta di Garlasco, il generale Garofano ha spiegato che è stata effettuata “una mappatura in 3D di tutti gli ambienti” sulla quale poi verranno “sovraimposte tutte le tracce che sono state trovate (..) per ricostruire la dinamica” dell’omicidio esattamente come fu fatto anche all’epoca – peraltro “con gli stessi strumenti” – “dai Ris di Parma [e] dal dottor Testi”: secondo il generale l’attuale obbiettivo della procura sarebbe, insomma, quello di “verificare con qualche aggiunta tecnologica in più” quanto già appurato all’epoca del delitto di Garlasco.
