Dopo l'interrogatorio alla madre di Andrea Sempio sul delitto di Garlasco i legali dell'indagato promettono di non collaborare più con Procura e Carabinieri

Sempre diventare sempre più grande la nuova indagine attorno al delitto di Garlasco che sta provando a ricostruire l’esatta dinamica – e soprattutto le esatte responsabilità – di quanto accaduto a Chiara Poggi riaccendendo i riflettori sulla già indagata figura di Andrea Sempio (per così dire) ‘incastrato’ dal suo DNA individuato sotto alle unghie della vittima: una tesi – appunto – già vagliata ed archiviata in passato, ma che ora è tornata a stazionare stabilmente sulle prime pagine dei giornali; il tutto coinvolgendo anche i familiari di Andrea Sempio, con la madre recentemente convocata in Procura per un interrogatorio.



Interrogatorio – quello alla madre di Andrea Sempio, la signora Daniela Ferrari – che si è concluso nell’arco di una mezz’ora scarsa dopo che si è avvalsa della facoltà di non rispondere e avrebbe avuto un malore in questura: a raccontare l’accaduto è stata la dottoressa Angela Taccia ad AdnKronos, spiegando che fin dal loro arrivo la signora Ferrari “ha iniziato a stare male” a causa della “calca di giornalisti”, peggiorando ulteriormente quando “nonostante avesse esercitato la facoltà di astensione” gli uomini dell’Arma “le hanno posto altre domande” insistendo perché parlasse di una “terza persona che non avrebbe mai neppure sentito nominare.



Delitto di Garlasco, il legale di Andrea Sempio attacca duramente le indagini: “D’ora in poi sarà guerra all’ultimo sangue con la Procura e i Carabinieri”

Alla madre di Andrea Sempio – spiega ancora la dottoressa Taccia – “ha iniziato a girarle la testa e [aveva] la tachicardia” con una vera e propria “crisi di panico” legata allo spavento per l’insistenza dei militari: ancora oggi la signora starebbe scontando le conseguenze dell’attacco di panico e la legale ci tiene a chiedere a chiunque di avere “rispetto e delicatezza”, oltre che di “lasciarla stare” dato che sarebbe del tutto estranea alla nuova indagine per il delitto di Garlasco.



Ancor più duro il dottor Massimo Lovati – sempre parte della difesa del nuovo indagato – che in una breve telefonata con i giornalisti di Ore 14 è arrivato a dire che “non avremo più nessun tipo di collaborazione con la Procura della Repubblica e con l’Arma dei Carabinieri perché non ci fidiamo di loro” imputandogli l’uso di una serie di “procedure scorrette” come lo è stato “l’invito telefonico a rifare le impronte digitali” senza notificare la richiesta al team difensivo.

“Perché dobbiamo sempre andare a Milano?”, si chiede ancora il legale di Andrea Sempio, rincarando la dose con la richiesta se “comanda il PM o i Carabinieri? E perché devi delegare a quelli di Milano che sono incompetenti territorialmente e ci sono anche a Garlasco?”, il tutto per arrivare alla promessa che “farò tutte le eccezioni del mondo tipo l’inutilizzabilità delle impronte” sostenendo che “le nostre prossime mosse saranno quelle di controbattere a tutte le richieste. Non c’è più nessun tipo di collaborazione ma solo guerra all’ultimo sangue“.