Garlasco: svelato il “terzo uomo” nel caso Chiara Poggi. Antonio, ex vigile del fuoco, e il malore della madre di Sempio riaccendono l’inchiesta

Un nuovo colpo di scena si fa strada nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, con la rivelazione dell’identità del cosiddetto “terzo uomo”: Antonioex vigile del fuoco in pensione – il cui nome è emerso durante l’interrogatorio di Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, secondo quanto emerso ieri durante a puntata di Chi l’ha Visto? andata in onda su Rai 3.



La donna (convocata in caserma come persona informata sui fatti) ha accusato un improvviso malore quando i carabinieri hanno menzionato Antonio, conosciuto oltre 25 anni fa durante un corso antincendio nella casa di riposo dove lavorava. “Era tesa, circondata da giornalisti quando è stato fatto quel nome, è crollata” ha raccontato l’avvocato Angela Taccia, difensore della famiglia Sempio, descrivendo la scena: “È stata strattonata, spintonata; già agitata, ha avuto una crisi di panico”.



La figura di Antonio, fino a oggi estranea alle indagini, getta ombre nuove su un caso che da 18 anni divide Garlasco e che sembra non volersi chiudere: secondo le ricostruzioni, l’uomo, non indagato ma sentito dai militari, avrebbe scambiato messaggi sporadici con Daniela Ferrari, l’ultimo dei quali risalente al periodo natalizio.

Un legame superficiale – certo – ma sufficiente a sollevare interrogativi: perché quel nome ha provocato una reazione così violenta? “Non lo vedo da decenni, non è un amico di famiglia” ha precisato la donna, mentre il figlio Andrea e il marito hanno negato ogni conoscenza diretta. L’ex vigile, però, potrebbe avere un ruolo determinante nello smontare l’alibi di Sempio, basato su uno scontrino di parcheggio mai del tutto verificato.



Andrea Sempio e l’ex vigile del fuoco: il nodo dell’alibi e le ombre su Garlasco

Mentre Garlasco e l’intera opinione pubblica resta con il fiato sospeso, il focus si sposta sulle possibili implicazioni di Antonio nella rilettura del delitto: l’ennesimo colpo di scena in un giallo irrisolto che ha lasciato cicatrici ovunque con la difesa di Alberto Stasi, unico condannato per l’omicidio Poggi, che sostiene a spada tratta che la sua testimonianza potrebbe “riscrivere la storia”, un’affermazione che, se confermata, avrebbe un impatto clamoroso.

“Non vogliamo scagionare Stasi, ma se le indagini aggiungono tasselli, forse tutto diventerà più chiaro” ha dichiarato l’avvocato Antonio de Rensis; lasciando trapelare un’inedita apertura e intanto, i carabinieri lavorano per verificare se gli spostamenti dell’ex vigile possano incrociare quelli di Sempio nella mattina del 13 agosto 2007.

Proprio quell’alibi – una giornata trascorsa tra casa, libreria e visita alla nonna – poggia su prove fragili come il controverso tagliando del parcheggio: se Antonio conferma o smentisce certi movimenti, tutto potrebbe cambiare, secondo quanto riportato da fonti vicine alle indagini. Intanto, la salute di Daniela Ferrari appare sempre più precaria: “Soffre di una patologia neurologica aggravata dallo stress” ha aggiunto l’avvocato Taccia, ritraendo un quadro di sofferenza familiare che va oltre il piano giudiziario.

A Garlasco – dove ogni dettaglio è un tassello che si aggiunge e un puzzle complesso e ogni verità una possibilità – il nome di Antonio accende nuove speranze, o forse, paure: sarà lui la chiave per chiudere un caso che sembra non trovare una via d’uscita?