La Commissione europea vuole creare un’alleanza industriale per i piccoli reattori nucleari modulari all’inizio dell’anno prossimo. Lo annuncia Vannia Gava, viceministro all’Ambiente e sicurezza energetica, che ha partecipato il 18 dicembre a Bruxelles all’Alleanza europea sul nucleare. A La Verità rivela di aver avuto “un interessante confronto con la collega francese Agnes Panzer Runacher”. Per Gava è interessante l’idea di un’alleanza dei Paesi che usano il nucleare come fonte di energia decarbonizzante. “Ho confermato che l’Italia guarda con grande attenzione a questa scelta strategica. Finalmente anche da noi c’è un atto politico importante, una mozione approvata dal Parlamento che ci mette nelle condizioni di non considerare più il nucleare un tabù, ma un qualcosa di essenziale per la decarbonizzazione e l’indipendenza energetica del Paese”.
Nell’intervista Vannia Gava spiega anche che al Mase è stata attivata la Piattaforma per il nucleare sostenibile con enti, università, associazioni e imprese per definire un percorso per la ripresa dell’uso dell’energia nucleare in Italia. Gava aggiunge che ci sono i primi stanziamenti: 135 milioni per la ricerca e la sperimentazione sui piccoli reattori modulari di terza e quarta generazione e per i progetti di fusione. “Stiamo tracciando la rotta, l’Italia non può restare indietro”.
“NUCLEARE ESSENZIALE PER SOSTITUIRE COMBUSTIBILI FOSSILI”
A proposito della conclusione della Cop28Gava evidenzia che il nucleare è stata la grande novità, infatti è stato tracciato un percorso per affrontare i cambiamenti climatici. “Tutti i Paesi lo hanno riconosciuto come essenziale per sostituire i combustibili fossili ancora maggiormente diffusi”, prosegue il viceministro a La Verità. Inoltre, ritiene che sia “irrealistico pensare che un Paese come il nostro, seconda manifattura in Europa, possa alimentarsi solo con le energie rinnovabili”. C’è la necessità di garantire all’industria sicurezza energetica e continuità negli approvvigionamenti, senza però trascurare l’obiettivo della decarbonizzazione. “L’unico vettore che può farlo è il nucleare”, sostiene Gava.
Nell’intervista rimarca il contributo dell’Italia a livello mondiale, tra imprese e menti all’avanguardia. “Acclarata l’importanza e la sicurezza di questa fonte, non mi sembra intelligente restare a guardare mentre il mondo va avanti”. Infatti, c’è una tecnologia di terza generazione, mentre si sperimenta la fissione di quarta e si studia la fusione. “Parliamo di una fonte energetica sicura e sostenibile”. Ma c’è anche una sfida culturale da vincere: lo si può fare con informazioni corrette e divulgazione scientifica sul tema.