Gino, Lucia e Sara: chi sono il fratello e le sorelle di Franco Di Mare
Franco Di Mare, compianto giornalista ed inviato di guerra della Rai morto lo scorso venerdì, ha sempre vissuto in una famiglia numerosa e composta da altre due sorelle minori, Lucia e Sara, e dal fratello Gino. Franco era il fratello maggiore e ha sempre avuto un rapporto prezioso con i minori, i quali gli sono stati vicino durante la malattia e negli ultimi giorni prima della sua improvvisa morte, causata da un mesotelioma.
Oltre ad essere il fratello maggiore, Franco Di Mare era anche certamente quello più conosciuto, anche per merito della sua prestigiosa ed importante carriera al servizio del giornalismo e dell’informazione, che l’ha visto operare principalmente in Rai. Se delle sorelle Lucia e Sara non si conoscono sufficienti informazioni a riguardo, del fratello Gino sappiamo invece che è anch’egli un giornalista, per la precisione scientifico, specializzato in particolare in salute e sanità.
Gino, fratello di Franco Di Mare: “La Rai gli ha voltato le spalle“
In seguito alla morte di Franco Di Mare, è stato il fratello Gino a rilasciare alcune dichiarazioni sul grande dolore per la sua scomparsa e sui suoi ultimi desideri prima di andarsene via. Tra questi c’era anche il matrimonio con Giulia Berdini, da qualche anno compagna del compianto giornalista, con la quale si è sposato a Roma lo scorso 15 maggio pochi giorni prima della sua morte: la coppia è convolata a nozze con rito civile e, alla cerimonia, hanno preso parte anche il fratello Gino, suo testimone, le sorelle Lucia e Sara e tutti gli affetti più cari.
Inoltre, in un’intervista rilasciata a Repubblica, Gino Di Mare ha ricordato un altro desiderio del fratello Franco: “Prima di addormentarsi mi ha chiesto “Mi porti ancora al mare?”. Il nostro mare è Posillipo, lì siamo nati e abbiamo trascorso la nostra infanzia. Lì mio nonno Francesco Di Mare ha insegnato a Franco a nuotare, al Lido Ondina“. E, nel corso dell’intervista, è arrivato anche un attacco alla Rai, azienda contro la quale il cronista aveva mosso alcune accuse: “Era molto adirato. Era convinto che la sua è una malattia professionale. Mio fratello è stato in Bosnia, in Kosovo, in Macedonia. Certo non l’ha preso a casa il mesotelioma. La Rai gli ha voltato le spalle nel momento più delicato della sua carriera. Lui ha dato la vita per la Rai“.