Nelle ore in cui probabilmente si sta consumando la definitiva crisi di Governo tra Lega e M5s un ulteriore “segnale” proviene dalla visita fatta dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti al Quirinale per annunciare – in un colloquio di poco più di venti minuti – che rinuncerà all’ipotesi di nomina per un commissario europeo. Lo ha poi confermato all’uscita dal Colle lo stesso n.2 della Lega mentre tra Di Maio e Salvini si sta consumando forse la fine di ogni rapporto politico: «non farò il Commissario Ue» rilancia Giorgetti dopo che proprio la possibile poltrona in Europa avrebbe scatenato parte dello scontro tra Lega e M5s. Di Maio ha attaccato la Lega spiegando di essersi sfilata dalla votazione per Ursula Von der Leyen dopo aver capito che non avrebbero ricevuto una nomina ad un commissario europeo; di contro, il vicepremier leghista ha replicato anche oggi «È una scelta dei 5 Stelle, le cose o si fanno o non si fanno. Mi auguro che il loro voto a Merkel e Macron non significhi una manovra alla Monti. Il buongiorno si vede dal mattino e io non so se Ursula von der Leyen sta lì che aspetta di fare crescere l’Italia. Fra qualche mese chiederemo conto a chi l’ha votata, perché avremmo potuto cambiare la storia» ripeteva ad inizio giornata in un colloquio col Corriere della Sera Matteo Salvini.
VON DER LEYEN “MINACCIA” L’ITALIA: “MONITORERÀ VOSTRI CONTI”
Il Governo litiga e la Lega attacca i Cinque Stelle per un possibile “complotto” col Pd proprio per ottenere un commissario europeo al posto della Lega che invece l’avrebbe “meritato” in quanto vincente alle Elezioni Europee col doppio dei voti rispetto al M5s. In tutto questo, oggi pomeriggio Giorgetti ad Affari Italiani aveva anticipato la sua rinuncia in un ruolo che, non lo ha mai nascosto, non è mai stato così incline dall’accettare: «L’e stai me mét un trapun sott téra», spiega in dialetto lombardo il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, traducibile come «È stato come seppellire una talpa sottoterra». È un vecchio detto dialettale col quale Giorgetti intende semplicemente confermare la sua totale non propensione a quel ruolo: «Si sa che una talpa sottoterra sta benissimo così come un ubriaco in una cantina piena di vino. Morale: sbaglia chi pensa che sia stato fatto uno sgarbo a Giorgetti. Anzi, lui è ben felice» spiegano i colleghi di Affari Italiani. Intanto, giusto per affondare il coltello della “ferita” aperta in seno al Governo ci ha pensato la neo Presidente della Commissione Ue a lanciare un messaggio all’Italia che alla Lega certamente non piacerà: «La Commissione che presiederò monitorerà molto da vicino la situazione in Italia con l’obiettivo di riuscire a investire per stimolare la crescita senza contravvenire alle regole esistenti», spiega a Repubblica Ursula Von der Leyen. Non solo, poco prima di ricevere la notizia della rinuncia ufficiale di Giorgetti da nomina a commissario Ue, la stessa n.1 di Bruxelles ribadisce «Sui Commissari decido io, il processo è solo iniziato».