Giorgio Tirabassi, ospite oggi a La Volta Buona di Caterina Balivo, si è raccontato tra professione e vita privata.
Dal teatro alla tv, passando per il cinema; la firma di Giorgio Tirabassi è tra le più apprezzate e altisonanti del mondo della recitazione italiana. Capace di spaziare tra i ruoli più disparati, alternando ironia e profondità, introspezione e leggerezza. Resta in lui vivida quella matrice comica, quel romanesco che è figlio degli insegnamenti ricevuti da un grande maestro che lui stesso etichetta come ‘volta buona’ per la sua carriera: Gigi Proietti.
Giorgio Tirabassi, ospite oggi a La Volta Buona di Caterina Balivo, si racconta partendo proprio da quell’incontro con Gigi Proietti che di fatto ha cambiato la sua vita, sia professionalmente che dal punto di vista esistenziale. “Feci questo provino dove cercavano addirittura un ballerino; io invece mi presentai con la chitarra, cantai un pezzo che fece colpo e decise di far entrare nella sua compagnia”. Quella canzone, quel provino, hanno spianato la strada ad una carriera più che gloriosa e forgiata da quasi 10 anni al fianco del compianto e immenso Gigi Proietti.
Giorgio Tirabassi a La Volta Buona: “Mio figlio è anche lui attore ma non mi chiede consigli…”
L’attenzione passa poi a temi personali, Giorgio Tirabassi – a La Volta Buona – racconta di come suo padre volesse per lui un futuro diverso da quello nel mondo dello spettacolo: “Voleva che lavorassi in banca, in Vaticano. Lui per quarant’anni aveva lavorato proprio lì, spesso andavo a trovarlo, ma non era ciò che volevo”. Un breve riferimento anche a sua moglie Francesca, al suo fianco da circa 37 anni, ed a suo figlio: “Anche lui fa l’attore, voleva studiare storia all’università e io ero felicissimo. Invece poi ha scelto il Centro Sperimentale… Io ci sono sempre per dargli consigli, che però non mi chiede, è autonomo”.