Giulio Golia a Le Iene racconta di essere stato vittima di bullismo quando era poco più che un ragazzino: "mi chiamavano ‘ciccione’, ‘chiattone’"
Giulio Golia contro i bulli: “per farmi rispettare…”
Giulio Golia non nasconde che per diverso tempo non ha avuto la forza di reagire contro i bulli. “Non avevo la forza di reagire stavo zitto e somatizzavo” – racconta l’inviato de Le Iene – “poi ho iniziato ad usare le tute, vestiti larghi. Tutti i giorni sentirsi chiamare terrone, campanaro e chiattone, tornatene a casa, ero sempre incazzato e piano piano ho perso il sorriso. Poi, invece, un giorno non so perchè ho iniziato a usare le mani per farmi rispettare e mi sono reso conto che stavo diventando come loro. Per fortuna mio fratello mi ha portato una lezione di judo e da lì sono cambiato totalmente perchè la mia rabbia la sfogavo sul tappeto”. Sul finale conclude: “ho scelto di raccontare questo pezzo della mia vita perché bulli e bullizzati ci sono stati sempre e forse ce ne saranno sempre. Io dovevo affrontare 3-4-10 stronzi che mi sfottevvano e beffeggiavano, oggi è tutto diverso perchè c’è internet e possono essere 30-40-10mila persone e sentirselo dire tutti i giorni fa male”.