Green Book, storia vera/ La grande amicizia tra Don Shirley e Tony Lip
Forse non tutti sanno che il film Green Book è tratto da una commovente storia vera: parliamo della grande amicizia tra il pianista Don Shirley e Tony Lip…

Il film Green Book è tratto da una storia vera: l’amicizia tra Don Shirley e Tony Lip
Il film pluripremiato agli Oscar Green Book è ispirato alla storia vera di Don Shirley e Tony Lip. La pellicola è stata intitolata così in riferimento ad una famosa guida di viaggio pubblicata nel corso degli anni trenta in America. Ma veniamo ai reali accadimenti riguardanti i protagonisti del film. Frank “Tony Lip” Vallelonga è un ex buttafuori che, dopo essere stato licenziato, viene ingaggiato come autista dal pianista classico afroamericano Don Shirley, con cui arriva ad instaurare un fortissimo legame di amicizia, in vista di un lungo tour che porterà l’artista a calcare molti palchi negli stati del Sud, dove il razzismo è ancora violentemente radicato.
Tony Lip, figlio di Nicholas e Nazzarena Vallelolga, era di origini italiane, più precisamente calabresi. Nato in Pennsylvania, decise di trasferirsi a New York nel quartiere del Bronx, prestando i suoi servizi per il nightclub Copacabana. E’ proprio grazie al suo lavoro che entrò in contatto con affermati artisti americani, ma famosi in tutto il mondo, tra cui il grandissimo Frank Sinatra e Tony Bennett.
Green Book, storia vera del film: il talento del pianista Doc Don Shirley e la lotta al razzismo
Tra i protagonisti del film Green Book, ispirato ad una storia vera, c’è quindi il pianista Doc Don Shirley, un personaggio affascinante e dall’indiscutibile talento. Ma chi era nella vita reale? Innanzitutto sappiamo che Doc Don Shirley nacque a Pensacola, in Florida il 29 gennaio del 1927, da genitori giamaicani immigrati. Fin da giovanissimo mostra da subito un grande talento per la strumentazione musicale, non a caso viene definito dagli addetti ai lavori come un bambino prodigio.
Malgrado la passione per la musica classica, il produttore musicale Sol Hourk gli suggerì di focalizzarsi attentamente sul jazz. Shirley, tuttavia, pur accogliendo questo consiglio continuò a studiare musica classica, elaborando uno stile autentico e originale che gli varrà una fortuna. A causa del razzismo incontrerà diversi ostacoli lungo il suo percorso artistico, ma le sue composizioni, alla fine, non saranno del tutto ignorate e anzi raggiungeranno traguardi insperati.
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