Francia e Germania si uniscono agli oppositori del Green Deal UE: secondo Macron e Merz i vincoli ambientali danneggeranno l'economia reale
Aumenta la lista degli oppositori di altissimo livello al Green Deal UE, con la Francia e la Germania – e in particolare il presidente Emmanuel Macron e il cancelliere Friedrich Merz – che stanno chiedendo sempre più a gran voce un netto cambio di passo alla Commissione, spingendo affinché abbandoni gli ambiziosi (e, per certi versi, anche dannosi) obiettivi ambientali: si tratta di un tema politico di primaria importanza, perché se prima erano pochi i Paesi a ritenere dannoso il Green Deal UE – e tra questi, ovviamente, non mancava e non manca l’Italia –, con l’aggiunta delle due principali economie del blocco europeo la situazione per la Commissione diventa sempre più ostica.
Facendo un passo indietro a pochi anni fa, è bene ricordare che sia la Francia sia la Germania erano sempre stati fermi sostenitori del Green Deal UE: da un lato, Macron nel 2017 introdusse i primi vincoli ambientali sul monitoraggio delle filiere produttive, ospitando anche le discussioni sui famosi Accordi di Parigi incentrati sulla lotta al cambiamento climatico; mentre, dall’altro, l’ex cancelliere Olaf Scholz fu un forte sostenitore della criticata normativa, appoggiato anche dai Verdi che facevano parte della sua coalizione di governo e da alcune correnti interne all’allora sua CDU.
Francia e Germania si oppongono al Green Deal UE: Macron e Merz chiedono alla Commissione di abrogare la direttiva.
Tornando al presente, tra Francia e Germania, il primo ad opporsi esplicitamente e pubblicamente al Green Deal UE è stato proprio il nuovo cancelliere tedesco Merz, che ora non deve più contare sul sostegno governativo dei Verdi: la sua tesi – espressa già diverse settimane fa – è che le uniche due mosse sensate e “logiche” che può fare la Commissione sono quelle di partire da un rinvio della direttiva ambientale, per poi arrivare alla sua “completa abrogazione”; il tutto causando qualche lieve attrito interno alla CDU, con il ministro della Finanza tedesco Lars Klingbeil, che è un fermo sostenitore – pur chiedendone una semplificazione – del Green Deal UE.
Solamente lunedì scorso, poi, il tema del Green Deal UE è stato affrontato pubblicamente anche dal presidente francese Macron che – analogamente al collega tedesco – ha chiesto l’abrogazione completa della direttiva: dal suo punto di vista, infatti, i numerosi vincoli imposti non faranno altro che danneggiare le imprese francesi ed europee in un periodo geopolitico di per sé già piuttosto complesso; rendendo, peraltro, pressoché impossibile commerciare con i Paesi africani impossibilitati a rispettare i requisiti di rendicontazione chiesti dalla Commissione.