Alan (nome di fantasia) è un donatore di seme e non ha problemi ad ammettere di aver generato oltre cento bambini nei quattro anni in cui ha donato il suo sperma a una clinica. Donazioni regolari: parliamo di tre volte a settimana, ma ha una concentrazione elevata di spermatozoi e la maggior parte delle sue donazioni veniva divisa in quindici o venti fiale (ognuna delle quali bastava per un’inseminazione). Una vera e propria missione la sua, ma anche un lavoro, che gli ha fruttato ben cinquantamila dollari.
La sua storia è stata raccontata sulle colonne di “The Economist”, in Gran Bretagna, ed è molto simile a quella di Michael (altro nome inventato), che da trent’anni a questa parte dona regolarmente il proprio seme. Oggi ha cinquantacinque anni e ha conosciuto ben sessanta bambini (“Ma saranno circa cento in totale… Se squilla il telefono, immagino già il motivo”, ha candidamente rivelato durante l’intervista) venuti al mondo grazie al suo sperma, con annessi dodici nipotini, senza dimenticare i quattro figli adolescenti avuti in maniera naturale insieme a sua moglie.
OLTRE 100 FIGLI PER UN SOLO UOMO: ECCO COME FUNZIONANO LE CLINICHE PER LA FERTILITÀ
A fornire uno spaccato relativo alla realtà delle cliniche per la fertilità negli Stati Uniti d’America è stato appunto “The Economist”, che spiega come la donazione di ovuli e sperma sia al momento poco regolamentata e nessuno sappia con precisione quanti bambini siano stati concepiti in questo modo, né è mai stato fissato un tetto massimo di nascite per ciascun donatore. Nel reportage spiccano le parole di Rosanna Hertz, sociologa del Wellesley college e autrice del libro “Random families”, secondo la quale questo tipo di “mercato” è in espansione a causa dell’aumento delle coppie omosessuali in età da matrimonio e sempre più donne che intendano rimanere single e diventare madri. Tuttavia, si legge nell’articolo, “già da tempo sarebbe necessario un minimo di regole, se non altro perché le cliniche stanno prendendo alcune decisioni da sole: per esempio, alcuni centri accettano sperma solo da donatori di una certa altezza e dotati di un’istruzione universitaria”. Discriminazione e altri fenomeni non controllati: ecco come nascono i padri di 100 figli.