Simboli universali che dicono tutto senza scrivere nulla: ecco perché gli emoji sono il nostro linguaggio quotidiano
Se la scrittura ha dato inizio alla storia gli emoji sono passati da semplice curiosità del mondo digitale a parte integrante del nostro modo di comunicare. Ormai sono di uso comune: li inseriamo nei messaggi, nei post sui social, nelle mail.
Un modo veloce, esemplificativo e universale per esprimere il nostro stato d’animo. Perché la scrittura breve non sempre offre la visione reale di ciò che vogliamo dire o di come stiamo “realmente”, qual è il tono che abbiamo in quel determinato momento nel comunicare una notizia, un’informazione, un semplice pensiero.
Ma vi siete mai chiesti quali sono quelli che utilizziamo più spesso? E soprattutto: perché proprio quelli? Dietro una faccina o un cuore, infatti, si nasconde un bisogno, un’emozione, talvolta anche una cultura.
La classifica
Le fonti che ci aiutano a tracciare una classifica credibile sono varie e affidabili: si parte dai dati raccolti da Facebook, si passa per Emojitracker (una piattaforma che monitora in tempo reale gli emoji più usati su X), fino ai report ufficiali di Apple, che svela le tendenze tra gli utenti di iPhone e iPad. Questi strumenti ci offrono uno sguardo sorprendente su ciò che condividiamo ogni giorno, e svelano che, al di là delle mode del momento, esistono veri e propri evergreen della comunicazione digitale.
Non si tratta soltanto di esprimere gioia, amore o ironia. A volte, usiamo certi emoji in automatico, come riflessi condizionati. Altre volte, invece, li scegliamo con cura, perché rappresentano un sottotesto, un messaggio non detto. Ecco allora la top ten degli emoji più usati nel mondo e in Italia, accompagnata da qualche curiosità che, siamo certi, ti sorprenderà.
10.Grinning Face With Smiling Eyes: Sorriso rassicurante e occhi gentili: questo emoji è il classico “va tutto bene” da inviare quando si vuole trasmettere positività, senza strafare. Entrato in classifica solo nel 2010, è già amatissimo.
9.Face Throwing a Kiss: Il preferito in Italia e in Spagna. Romantico, tenero, affettuoso: è l’emoji perfetto per chiudere un messaggio con dolcezza. Lo usiamo in famiglia, tra partner, ma anche tra amici stretti.
8.Smiling Face Una vera e propria “vecchia gloria”, approvata nel lontano 1993. Con le sue guance arrossate e il sorriso misurato, è il simbolo della timidezza gentile. Un saluto cordiale, quasi formale.
7.Wink: Un classico che però può creare fraintendimenti. L’occhiolino, infatti, può suggerire complicità… oppure sarcasmo. Il contesto fa tutta la differenza.
6.Red Heart: Pochi simboli sono così universali come il cuore rosso. Amore romantico, certo, ma anche amicizia profonda e sostegno. E attenzione: cambiare colore può cambiare tutto. Il cuore nero, ad esempio, trasmette lutto o ironia dark.
5.Grinning Face: Grande bocca, occhi tondi e aperti: è il sorriso puro, quello spontaneo. Una vera “emoji da buongiornissimo”.
4.Rolling on the Floor Laughing: L’evoluzione del semplice “Ahah!” digitale. Inserito nel 2016, è l’erede del ROFL e comunica allegria esagerata: lo usiamo per risate vere, o per sarcasmo esasperato.
3.Face Throwing a Kiss (di nuovo): Ricompare qui perché, in alcune classifiche, viene conteggiato due volte, anche a causa di leggere varianti di piattaforma. Una dimostrazione ulteriore del suo successo.
2.Smiling Face With Heart-Eyes: Perfetto per esprimere innamoramento istantaneo, entusiasmo esagerato o adorazione. Non solo verso persone: lo usiamo anche per cibi, animali e persino outfit.
1.Face With Tears of Joy: La regina indiscussa. È l’emoji più usata in assoluto e la sua fama è tale che, nel 2015, è stata proclamata Word of the Year dall’Oxford English Dictionary. Rappresenta la risata che diventa pianto, quella catartica, che scioglie lo stress. Forse è per questo che la scegliamo così spesso.