Il Serpente dell’Essex è una bella miniserie in sei episodi apparsa in queste settimane – l’ultimo è stato trasmesso venerdì scorso – sulla piattaforma Apple TV+. Conta su un cast di alto livello al cui centro risplende Claire Danes nel ruolo della protagonista, la vedova Cora Seaborne. L’attrice statunitense vincitrice di 4 Golden Globe e 3 Emmy Award mancava dagli schermi dalla conclusione dell’epica serie tv che l’ha resa famosa Homeland – Caccia alla spia e che l’ha impegnata per ben 9 anni nei panni dell’agente della Cia Carrie Mathison.
Ne Il Serpente dell’Essex domina l’atmosfera vittoriana dell’Inghilterra di fine ottocento. Lo scontro tra le credenze popolari e il progresso scientifico non sempre volgeva a favore del secondo. In ogni campo, dalla medicina alla ricerca storica, dall’ingegneria al progresso sociale, lo scetticismo e il conservatorismo rappresentavano un limite invalicabile. A cui spesso si aggiungevano le resistenze operate dai rigidi costumi culturali e dal comportamento del clero della chiesa anglicana.
Cora è una donna votata alla scienza. Ama la paleontologia e quando viene a conoscenza della notizia di un gigantesco serpente apparso sulle coste dell’Essex che sta gettando scompiglio nella locale comunità di pescatori, decide di lasciare Londra con il figlio piccolo per unirsi alla ricerca del mostro marino. La donna è convinta della possibilità che si tratti di un animale sfuggito alla selezione naturale e condotto sulle coste orientali dell’Inghilterra a causa di qualche evento straordinario, come un terremoto sottomarino. Non la pensano così ovviamente gli abitanti del luogo che legano la presenza – o addirittura il ritorno dopo secoli – del mostro a un’inevitabile e giusta punizione divina per piccole malefatte locali.
A dare manforte alla credenza popolare contribuiscono alcune morti improvvise – il suicidio di una donna, un vecchio trovato sugli scogli su cui è caduto accidentalmente – che però contribuiscono a far crescere la paura e alimentano la suggestione della rabbia divina tra le povere famiglie locali. Ogni tentativo della donna di provare a spiegare scientificamente l’accaduto ottiene l’effetto contrario, fino ad attrarre sulla donna l’ira degli abitanti che la costringono a fuggire e a rientrare a Londra.
Cora è da poco diventata vedova, e durante le sue ricerche nell’Essex incontra il parroco del posto, di cui diventa amica anche perché è l’unico che sembra credere alle sue supposizioni. Le difficoltà iniziano quando i due iniziano a provare sentimenti sempre più coinvolgenti. Nei panni del parroco Will Ransone troviamo l’attore inglese Tim Hiddleston (War Horse, Midnight in Paris, The Night Manager). Lo spirito intraprendente di Cora ha colpito però anche la mente e il cuore del dottore Luke Garrett, talentuoso chirurgo alle prese con le prime operazioni a cuore aperto. Nel ruolo del dottore troviamo Frank Dillane, l’attore inglese diventato famoso per aver interpretato il giovane Tim Riddle in Harry Potter. Luke raggiunge Core nell’Essex, ma suo malgrado dovrà accettare l’idea che la donna è legata sentimentalmente a un altro uomo.
Il Serpente dell’Essex è un lungo film, che ci coinvolge e che ci spiega molto bene come la paura e l’ignoranza dominano sempre lo stato d’animo delle folle. Tratto dal libro omonimo di Sarah Perry è stato interamente girato a Londra e nell’Essex, in alcuni caratteristici piccoli centri lungo la costa. La Danes ha sostituito in corso d’opera l’attrice Keira Knightley che ha rinunciato al progetto in fase avanzata. L’atmosfera cupa dei luoghi, la vita povera e di stenti dei suoi abitanti, il contrasto con la vita delle classi agiate, fanno da sfondo a un racconto destinato a un pubblico alla ricerca di prodotti di qualità e con un forte tratto intellettuale.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.