Il SETI Institute ha “parlato” con una balena/ Il contatto riproducendo i suoni di una megattera

- Davide Giancristofaro Alberti

Il SETI Institute ha “parlato” con una balena: il cetaceo Twain ha “conversato” con i ricercatori durante un esperimento in Alaska avvenuto a dicembre

balena Balena

Il SETI institute è riuscito a “conversare” con una balena, un evento senza dubbio sensazionale, come riportato dal portale futuroprossimo.it, quasi da non crederci. A dicembre del 2023 un team di ricercatori ha condotto un esperimento in Alaska, con l’obiettivo riprodurre sott’acqua le registrazioni delle megattere, e vedere se qualche balena rispondesse. Dopo una serie di tentativi che non hanno prodotto alcuna risposta, alla fine è arrivata la replica di una balena femmina, leggasi Twain, che ha iniziato ad avvicinarsi alla barca dove vi erano i ricercatori, imitando i suoni. In totale ci sono stati ben 36 contatti in 20 minuti.

Non è ben chiaro cos’abbia detto la balena, forse solo un “ciao” ripetuto più volte, ma in ogni caso resta un risultato decisamente notevole, visto che è la prima volta che avviene qualcosa di questo tipo. I ricercatori del SETI Institute hanno voluto realizzare questo esperimento per comprendere l’intelligenza dei cetacei e la loro complessità di linguaggio. “Le balene sono un surrogato degli alieni”, sono le parole di Josie Hubbard, ricercatrice del SETI ed etologa dell’Università della California a Davis.

IL SETI INSTITUTE HA “PARLATO” CON UNA BALENA: IL MISTERO DEL SUONO DEI CETACEI

Il famoso canto delle megattere è considerato uno dei suoni più affascinanti e nel contempo misteriosi della natura, è composto da fischi, gemiti, fruscii, ha delle regole sintattiche precise, ma il suo significato è incomprensibile. Secondo alcuni addetti ai lavori potrebbe servire come una specie di sonar, per comunicare la propria posizione, ma anche per corteggiare le femmine o segnare il territorio. Altri invece, pensano che possa avere addirittura una funzione culturale, per trasmettere le informazioni attraverso le generazioni.

Secondo futuroprossimo.it, l’esperimento del SETI ha comunque dei limiti evidenti, a cominciare dal non sapere precisamente cos’abbia detto Twain, sempre che la stessa abbia realmente “parlato”. Magari ha solo scambiato i ricercatori per dei partner, o cosa più probabile, per una minaccia da allontanare, o ancora, stava solo giocando. Inoltre, qualora si riuscisse a tradurre i suoi suoni, bisognerebbe comunque capire il contesto culturale e sociale in cui gli stessi vengono usati. Le balene costruiscono delle relazioni, esprimono delle emozioni e tramandano anche delle emozioni, e per decifrare tutto ciò servirebbe una conoscenza molto approfondita della loro “civiltà”.

IL SETI INSTITUTE HA “PARLATO” CON UNA BALENA: I COMMENTI DEI RICERCATORI

Resta il fatto che l’evento è stato straordinario: “Per quanto ne sappiamo – precisa Brenda McCowan di UC Davis, autrice principale dello studio – questo è stato il primo scambio comunicativo tra esseri umani e megattere nel “linguaggio” delle megattere”. Fred Sharpe dell’Alaska Whale Foundation, coautore della ricerca, aggiunge: “Le megattere sono estremamente intelligenti, hanno sistemi sociali complessi, costruiscono strumenti – ad esempio, reti di “bolle” per catturare i pesci – e comunicano ampiamente sia con canti che con richiami sociali”.

Gli scienziati del team concludono: “I nostri risultati mostrano che Twain ha partecipato sia fisicamente che acusticamente a tre fasi di interazione – coinvolgimento, agitazione, disimpegno – determinate in modo indipendente da osservatori esterni che hanno riferito il comportamento di superficie e l’attività respiratoria della balena”.





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