A 10 anni dalla morte di Mike Bongiorno, Canale 5 ha omaggiato il re dei quiz con “Maurizio Costanzo Show – Speciale Allegria“. In studio tantissimi amici e colleghi che hanno condiviso il palco e non solo con il grande Mike. In studio anche alcuni ex concorrenti dei suoi indimenticabili quiz tra cui spicca il Signor Giancarlo che tutti ricorderanno per la famosa parolaccia pronunciata a La Ruota della Fortuna. Il concorrente è tra i più famosi dei quiz di Mike Bongiorno per via di una parolaccia diventata quasi un cult; un errore che gli costò caro visto che perse tutto il montepremi. Il signor Giancarlo doveva completare una frase sulle Amazzoni “che vinsero la battaglia grazie alla loro foga”, foga che per il concorrente divenne fi*a. La parolaccia venne accolta molto male dal presentatore che disse: “ma roba da matti, ma roba da matti, ma questo passa alla storia, chiediamo scusa a tutti”.
Il signor Giancarlo rivela: “Mike Bongiorno protesta con gli autori, non con me”
Durante lo speciale Maurizio Costanzo Show – Allegria per i dieci dalla scomparsa di Mike Bongiorno, il signor Giancarlo ha raccontato per la prima volta come sono andate davvero le cose. Il concorrente diventato un personaggio, complice il video diventato virale nel corso degli anni, ha raccontato come sono andate davvero le cose in studio. A commentare quell’episodio cult in studio ci sono Pio e Amedeo che sottolineano: “Che cosa sono 8 milioni in confronto alla gloria eterna?”, mentre Paola Barale, valletta de La Ruota della Fortuna in quell’edizione, non nasconde. “speravamo tutti che tu dicessi questa cosa”. A chiarire la cosa è stato il signor Giancarlo che ha rivelato che quella parola gli era stata suggerita dagli autori del programma. “Quando Mike protestava, si riferiva a quelli che erano di fronte a me” ha aggiunto il signor Giancarlo che ha poi raccontato cosa è accaduto poco dopo: “gli amici al bar risero, ma il bello è venuto ora. Sono stato recuperato da bambini che un tempo erano miei allievi, ero un allenatore di calcio, che oggi a vent’anni vengono a chiedermi di andare alle loro feste”.