I cybercriminali hanno individuato un metodo che simula delle imposte da pagare sulle criptovalute. L'attività di phishing è altamente pericolosa per i contribuenti italiani.
I bitcoin, il trading e le criptovalute stanno generando caos in termini di imposte e normative di legge. Alcuni cybercriminali stanno approfittando del momento di confusione per compiere delle frodi a discapito dei contribuenti italiani.
La truffa implica il pagamento anticipato su “tasse” inesistenti e non realmente dovute all’Erario, furto dei dati personali e invio di documenti sensibili che metterebbero a repentaglio la privacy dei malcapitati. I truffatori agirebbero con operazioni di phishing fingendosi l’Agenzia delle Entrate.
Imposte su criptovalute inesistenti: come difendersi dalle truffe
L’attività di phishing consiste nell’invio di email massive allo scopo di raggirare i cittadini italiani con messaggi fraudolenti e mittenti fake. Nel caso specifico si tratta di frodi da cybercriminali che si fingono l’Ade e con un messaggio simile al seguente:
Gentile signor *
Le scriviamo in merito all’accredito di 557.200,00€, ovvero (8.74 BTC). Siamo costretti a chiederle il pagamento delle imposte previste dallo Stato italiano. Deve versare alle casse dell’Erario il 10% del totale. Le chiediamo il pagamento anticipato dell’80% di 55.720,00€.
La richiesta della cifra anticipata è obbligatoria dato che si tratta di un prelievo Crypto facile da nascondere. Sicuri di una collaborazione, cordialmente, Agenzia delle Entrate.
L’ente italiano non invia comunicazioni via email e né tanto meno tramite numero di cellulare (molte segnalazioni arrivano da prefissi esteri +44), ma tramite raccomandate con il timbro ufficiale dell’Ade.
I cittadini più attenti possono riconoscere la frode mediante dei dettagli molto specifici: dal logo dell’Agenzia delle Entrate falsificato, al sito web non ufficiale (la pagina contenuta nel link tende a replicare quella dell’ente) all’invito ad inviare pagamenti anticipati su coordinate bancarie ambigue.
I ricavi provenienti da criptovalute possono essere sottoposti ad una tassazione del 26% oppure ad una esenzione sulla base di determinate plusvalenze e minusvalenze. Un esperto del settore saprà fornire una consulenza e una risposta adeguata in merito alle imposte da versare allo Stato.
