In Uk, nel Regno Unito gli studenti universitari stanno portando avanti delle azioni spontanee anti covid, con l’obiettivo appunto di diminuire i contagi e far circolare meno il virus, in vista dei party universitari. Come riportato dall’edizione online del Guardian, sono diversi i sindacati studenteschi che hanno vietato l’accesso alle feste delle matricole che si terranno durante le prossime settimane, a coloro che non sono dotati di un pass covid, quindi che si siano sottoposti alla vaccinazione, o eventualmente ad un tampone negativo. Obiettivo, evitare che si ripeta quanto accaduto l’anno scorso ad inizio scolastico, con la nascita di diversi focolai proprio fra le matricole.
La decisione è senza dubbio significativa in quanto di fatto si scontra con quanto invece ha optato il governo, che negli scorsi giorni ha deciso di fare marcia indietro sul green pass, non estendendolo ai luoghi pubblici come ristoranti e bar, ne tanto meno agli eventi. I sindacati studenteschi temono però che un eccessivo rilassamento possa far rialzare i contagi, confinando in quarantena gli studenti, di conseguenza hanno ben pensato di andare oltre le linee guida del governo. Ben Dolbear, presidente del sindacato studentesco della Southampton University, ha dichiarato: “Tutti i nostri sondaggi mostrano che gli studenti desiderano disperatamente rivedere i loro amici. Ma l’altra loro priorità è la salute e la protezione della famiglia e degli amici. Stiamo cercando di bilanciare queste cose”.
IN UK FESTE UNIVERSITARIE SOLO COL GREEN PASS: “FINORA NESSUNA LAMENTELA”
E così che nella Southampton University bisognerà mostrare un tampone negativo eseguito 24 ore prima del party, e i test anti covid saranno gratuiti presso il campus dello stesso ateneo. Inoltre, si dovrà tenere le mascherine durante le feste al chiuso. “Finora non abbiamo avuto lamentele dai primi arrivi – ha aggiunto Dolbear – gli studenti sono abbastanza felici di sostenere un test se ciò significa che possono vedere gli amici e tornare a festeggiare”.
Danny Altmann, professore di immunologia presso l’Imperial College di Londra e membro del gruppo consultivo Sage del governo sull’immunologia, ha commentato: “Percepiamo il rischio per i giovani in modo molto diverso da come abbiamo fatto in questo periodo l’anno scorso, perché la variante Delta ha spostato verso il basso la demografia delle persone che entrano negli ospedali. Abbiamo tantissimi giovani negli ospedali”.