La procura di Roma ha aperto un’inchiesta per incendio doloso per il rogo di Malagrotta che si è sviluppato alla vigilia di Natale nell’impianto di trattamento meccanico biologico (Tmb). Lo si è deciso alla luce della prima informativa trasmessa dai vigili del fuoco a piazzale Clodio. Stando a quanto riportato da Tgcom24, sono state sequestrate le telecamere di videosorveglianza presenti. I pm hanno disposto anche ulteriori accertamenti tecnici. Il titolare del fascicolo sul rogo al Tmb1 della discarica di Malagrotta è il procuratore Giovanni Conzo della procura di Roma del pool dei reati in materia ambientale.
Il fascicolo è aperto contro ignoti, con l’ipotesi di reati di incendio doloso. L’ipotesi giudiziaria della matrice dolosa sarebbe un atto dovuto per poter procedere ad alcuni accertamenti, che non sarebbe altrimenti possibile effettuare senza l’ipotesi del dolo. Intanto, in occasione della presenza della Commissione Parlamentare sulle Ecomafie presso lo stabilimento di Malagrotta previsto domani mattina, il Comitato Valle Galeria Liberà manderà tutti i cittadini a un sit-in “per dire basta a impianti nella Valle Galeria, basta ad altri disastri ambientali e per pretendere l’avvio della riqualificazione del territorio“.
INCENDIO MALAGROTTA: “TROPPI ROGHI NELL’EX DISCARICA”
L’impianto di Malagrotta, che tratta a freddo i rifiuti indifferenziati o residuali dopo la raccolta differenziata, era l’ultimo di questo tipo rimasto a Roma. Altri tre in passato erano stati distrutti o colpiti da incendi e chiusi. Nel giugno 2022 andò distrutto, sempre nell’area dell’ex mega discarica di Malagrotta, l’impianto gemello, il Tmb2. Invece, nel dicembre 2018 era andato in fiamme e distrutto il Tmb Salario, mentre nel marzo 2019 il Tmb di Rocca Cencia, chiuso recentemente per decisione del Campidoglio.
«Ci sono non pochi aspetti della vicenda, compreso il susseguirsi di incendi nell’ex discarica, da mettere sotto la lente della Commissione e da sviscerare. Compatibilmente con i procedimenti giudiziari già in corso, credo sia da porre la massima attenzione e collaborazione per accertare le cause degli incendi e per accelerare la messa in sicurezza del sito», segnala Jacopo Morrone, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo di rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari.