Chiuse le indagini sui rapporti tra tifoserie e curve nell'inchiesta ultras Milan e Inter, cosa rischiano ora le due società

Inchiesta ultras Milan e Inter, dopo la chiusura delle indagini che dovevano stabilire ruoli e rapporti tra le società e le curve individuando le responsabilità dei tesserati, si attendono gli avvisi giudiziari che dovranno notificare eventuali deferimenti e sanzioni per le quali poi si potrà procedere con il patteggiamento per evitare il processo. Del caso se ne occuperà anche il programma Lo Stato Delle Cose al quale interverrà anche il sindaco di Milano per fare il punto della situazione e soprattutto anticipare quali potrebbero essere i rischi per i due club.



L’iter, nel caso di accertamento di violazioni al codice di giustizia sportiva, prevede una fase di contraddittorio, nella quale i soggetti coinvolti potranno far valere i propri diritti e ridurre la pena prevista, sempre nel caso in cui venga stabilita l’infrazione sui divieti di rapporti tra frange estreme della tifoseria e membri della società sportiva.



Questo potrebbe avere ripercussioni soprattutto economiche, con sanzioni ma anche squalifiche. Come anticipato dall’avvocato Huberto Germani su Fanpage.it invece, sembra poco probabile una penalizzazione in classifica da parte della Procura Federale, che procederà a prendere una decisione proprio nella prima settimana di marzo.

Inchiesta ultras, cosa rischiano Inter e Milan nel caso di accertamento di violazioni al codice di giustizia sportiva

Le società Milan e Inter coinvolte nell’inchiesta ultras attendono la decisione della Procura Federale che entro la prossima settimana procederà a notificare gli avvisi relativi ad eventuali violazione accertate sul caso, in relazione soprattutto ai rapporti tra tifoserie e membri dei club. La sentenza arriverà entro la fine della stagione, coinvolgendo inevitabilmente qualche tesserato che è già nei nomi degli indagati anche a livello penale oltre che sportivo per contatti registrati nelle intercettazioni che sono poi finiti a verbale.



A partire dalla ricezione degli atti di contestazione, i soggetti avranno 15 giorni di tempo per chiedere di essere ascoltati o presentare una memoria difensiva, in alternativa si potrà anche ottenere il patteggiamento, che può ridurre la pena da un terzo a metà, a seconda del tempo di presentazione. Scaduti i 15 giorni infatti, scatterà il deferimento che in assenza di altre richieste di provvedimenti porterà all’inizio del processo, che è atteso per aprile in primo grado e a maggio per il secondo.