Proseguono (a rilento) le indagini sull'incidente Air India nel quale hanno perso la vita 270 persone: Nuova Delhi ipotizza un possibile sabotaggio

Prosegue la (probabilmente ancora lunga) vicenda legata all’ormai noto incidente Air India che ha coinvolto per la prima volta nella storia un Boeing 787-8 Dreamliner causando il decesso di circa 260 persone nel più ampio incidente aereo degli ultimi anni: come da protocollo, dopo lo schianto avvenuto ad Ahmedabad, le autorità indiane per le investigazioni sugli incidenti aerei (ovvero l’AAIB, Aircraft Accident Investigation Bureau) hanno avviato le dovute indagini, attualmente in fase di stallo.



Ritornando un attimo indietro nel tempo, è utile ricordare che l’incidente Air India risale allo scorso 12 giugno a pochi chilometri di distanza dal decollo dall’aeroporto di Ahmedabad: il Boeing 787-8 Dreamliner si sarebbe improvvisamente schiantato al suolo cagionato la morte di 241 persone tra passeggeri ed equipaggio (con un unico, miracoloso, sopravvissuto) e di altre 29 persone si trovava in un dormitori per medici contro il quale è avvenuto l’impatto dell’aereo.



Da subito l’AAIB si era mossa per capire cosa fosse effettivamente accaduto al volo Air India e nell’arco di un paio di giorni – tra il 13 giugno e il 16 giugno – si era riusciti a recuperare sia i dati del Cockpit Voice Recorder che quelli del Flight Data Recorder (ovvero le cosiddette “scatole nere”) che hanno registrato cosa effettivamente è accaduto negli ultimi tragici minuti di volo prima dello schianto; mentre dopo più di un paio di settimane non abbiamo ancora alcuna reale certezza.

Misteri e ritardi nelle indagini sull’incidente Air India: ora si ipotizza anche un possibile sabotaggio

Secondo delle fonti sentite dall’agenzia Reuters, attualmente gli inquirenti che stanno indagando sull’incidente Air India starebbero battendo tutte le possibili piste: l’attenzione è posta – quasi ovviamente – soprattutto sull’ipotesi di un guasto meccanico o di un errore umano compiuto da uno dei due piloti del volo Air India; mentre resta aperta anche la pista di un possibile sabotaggio, seppur non sia ancora chiaro se ci sono prove in merito e chi sarebbe stato l’obbiettivo di un simile gesto.



Incidente Air India (Foto: ANSA-EPA/SIDDHARAJ SOLANKI)

D’altra parte, va anche detto che le autorità di Nuova Delhi sembrano essere attualmente piuttosto reticenti a collaborare per scoprire la verità, tanto che avrebbero rifiutato la proposta dell’agenzia delle Nazioni Unite per l’aviazione (ovvero l’ICAO) di fornire all’AAIB un ispettore indipendente per controllare e supportare le indagini sull’Air India; peraltro senza fornire alcuna reale spiegazione alla ragione del rifiuto, alimentando l’idea che ci sia qualcosa da nascondere sull’accaduto.

Idea, quest’ultima, alimentata anche dal “mistero” delle scatole nere del volo Air India: come dicevamo prima, infatti, sono state recuperate entrambe tra il 13 e il 16 giugno e da quel momento sembrano essere sparite nel nulla fino al 24 giugno quando sono effettivamente arrivate nei laboratori di analisi di Nuova Delhi con un ritardo del tutto incomprensibile, specialmente a fronte dell’altissima attenzione internazionale sull’incidente.