Non c’è solo mistero attorno allo schianto dell’Eurofighter del 13 dicembre scorso in cui è morto il maggiore Fabio Altruda, ma anche un giallo. L’Aeronautica smentisce che sull’incidente dell’aereo caduto in Sicilia sia stato apposto il segreto di Stato. La notizia, rilanciata da diversi organi di stampa, è ora motivo di scontro tra il legale della famiglia del militare e, appunto, l’Aeronautica. Quest’ultima evidenzia che “tutta la documentazione d’interesse è da tempo a disposizione dell’autorità giudiziaria competente” e che la “scatola nera è stata consegnata senza indugio alla predetta autorità giudiziaria“, precisando che “risulta a tutt’oggi sotto sequestro“.
L’Aeronautica precisa di continuare “a prestare massima collaborazione alle autorità inquirenti al fine di far luce sull’accaduto, diffidando chiunque dal diffondere informazioni false, diffamatorie e del tutto avulse dalla concreta realtà dei fatti“. L’incidente era avvenuto durante il rientro del velivolo Eurofighter all’aeroporto militare di Trapani Birgi.
LA REPLICA DEL LEGALE ALL’AERONAUTICA
A parlare di segreto di Stato da parte del governo era stato l’avvocato Fabio Sammartano, che assiste i familiari del pilota Fabio Altruda. A tal proposito, il legale replica all’Aeronautica: “È sorprendente che la forza armata, per la seconda volta, smentisca circostanze oggettive ampiamente documentate“. Con la prima smentita, il legale fa riferimento “all’impiego operativo della pattuglia aeronautica sconfessata dalle fonti a disposizione di questo difensore“, inoltre cita il “rinvenimento e distruzione di ordigni esplosivi all’interno del cratere provocato dall’impatto“. La seconda smentita riguarda, dunque, l’apposizione del segreto di Stato, “nonostante la competente autorità giudiziaria abbia notificato la comunicazione di detta circostanza, così non consentendo l’accesso agli esiti dell’accertamento sulla scatola nera del veicolo“. Il legale conclude ribadendo che “i familiari del povero pilota deceduto hanno diritto ed interesse, più di chiunque, a conoscere le vere cause del ‘disastro’ aereo, non trattandosi di mero incidente“.
INCIDENTE EUROFIGHTER: IL GIALLO DEL NATO SECRET
La vicenda resta intricata, anche perché, ad esempio, La Stampa nelle scorse ore ha parlato di Nato secret, non di segreto di Stato, in riferimento soprattutto ai sistemi di armamento dell’Eurofighter. Il quotidiano ha anche riferito che la procura di Trapani non ha ritenuto di aprire una procedura per togliere questo Nato secret, forse perché vi sono già sufficienti elementi per ricostruire l’incidente. Infatti, anche La Stampa ribadisce che la scatola nera del velivolo è stata consegnata alla procura, così come buona parte dei resti dell’Eurofighter. Infatti, nelle scorse settimane sono stati estratti i dati di volo e le comunicazioni radio dalla scatola nera. Ciò è avvenuto in Gran Bretagna, alla presenza dei periti della procura, visto che è possibile ricavare questo tipo di dati solo presso la società costruttrice. Evidentemente, la parte civile non è stata coinvolta in questa fase, d’altra parte, come spiegato dai tecnici, si tratta di operazioni tecniche ripetibili, quindi non è obbligatorio l’incidente probatorio.
Altra questione è il Nato secret, che riguarda più gli aspetti militari dell’Eurofighter. Se la procura volesse questo tipo di dati, servirebbe una liberatoria dell’Alleanza atlantica da chiedere per via diplomatiche. Ma questa procedura non è stata avviata. C’è poi un nodo da sciogliere: per l’Aeronautica il capitano era di rientro da una esercitazione notturna, invece per il legale “il velivolo era in fase operativa nell’ambito di una missione Nato“. Infine, secondo i familiari del pilota, sarebbe stata un’avaria a causare l’incidente, motivo per il quale è stato presentato un esposto in procura, che indaga a carico di ignoti per disastro aereo e omicidio colposo.