Esiste un videogioco che punta a rendere più agevole la vita di quei cani affetti da particolari tipologie come la demenza. Non tutti forse sanno che così come l’uomo, anche i nostri amici a quattro zampe soffrono di malattie psicologiche e cognitive, come appunto la demenza senile, malattia che porta ad usurare la memoria facendo scordare cose successe pochi minuti prima, una sorta di Alzheimer un po’ più lieve. Di conseguenza, come per gli esseri umani, anche per i cani esistono terapie ad hoc, e a riguardo un’azienda britannica ha ideato una sorta di console videoludica che aiuta i cani a mantenere attivo il proprio stato psicofisico e nel contempo a contrastare la demenza canina.
E’ stata creata da JoiPaw, start-up con sede nel Regno Unito, e la missione dell’azienda è quella di “promuovere una migliore comprensione e inclusione dei cani e degli animali nelle società umane, mostrando al mondo quanto siano intelligenti”, così come si legge su Tgcom24.it. Dersim Avdar, co fondatore di JoiPaw, aggiunge: “Vogliamo aiutare i cani a vivere una vita più sana attraverso l’arricchimento e vogliamo anche mostrare al mondo quanto siano intelligenti i cani”, definendo la propria console come la prima applicazione olistica di monitoraggio della salute del cane.
JOIPAW, CONSOLE VIDEOGIOCHI CONTRO LA DEMENZA DEI CANI: “TRASFORMA GLI ALLENAMENTI…”
Il software si basa su una piattaforma supportata da un decennio di ricerche scientifiche con un obiettivo semplice, aiutare i cani a vivere più a lungo ed in maniera più sana e felice, “trasformando – spiega Tgcom24.it – gli allenamenti fisici e mentali quotidiani in uno stile di vita sostenibile attraverso una console dedicata, dei videogiochi e un tracker indossabile”.
L’app viene fornita attraverso una console dotata di uno schermo touchscreen su misura per il cane, con supporto regolabile in altezza e distributore di crocchette per fornire la giusta ricompensa attraverso i giochi interattivi. “Vogliamo aiutare i cani a vivere una vita più sana attraverso l’arricchimento e vogliamo anche mostrare al mondo quanto siano intelligenti”, ha aggiunto e concluso Avdar. “Noi umani tendiamo a empatizzare di più con gli altri e a prendercene cura una volta che ci rendiamo effettivamente conto di quanto siano vicini a noi”.