Jole Calapso, moglie Vittorio Nisticò: chi è
Si chiama Jole Calapso la vedova dell’indimenticabile direttore de L’Ora, Vittorio Nisticò, la cui storia è narrata nel corso della fiction di Canale 5 che prende proprio il nome del giornale rosso siciliano che combatteva la mafia, L’ora inchiostro contro piombo. Nella serie è l’attore Claudio Santamaria a indossare i panni di Vittorio Nisticò, che però assume il nome di fantasia Antonio Nicastro. Nisticò era sposato con Jole Calapso, anche lei scrittrice e rimasta al suo fianco fino al giorno della morte avvenuta all’età di 89 anni a Roma.
Nella fiction in onda sulla rete ammiraglia di casa Mediaset, Jole Calapso prende il nome di Anna Nicastro e viene interpretata da Silvia D’Amico. Il suo personaggio viene descritto come quello di una giornalista capace e donna emancipata, nonchè grande sostegno per il marito e direttore de L’Ora che, nella fiction si dimostra in parte incapace di incoraggiare il talento della compagna. Desideroso di avere un figlio da lei, la donna sarà irremovibile ed alla fine troverà spazio nel giornale rivale.
Jole Calapso all’inaugurazione della strada intestata a L’Ora
Il 29 settembre 2019, per la prima volta in Italia fu intitolata una strada ad un giornale. Quel giornale fu L’Ora, in quella che fu la sua sede, tra via Mariano Stabile e via Pignatelli Aragona a Palermo. Poco più avanti, sulla medesima via una targa ricorda il direttore Vittorio Nisticò. Durante l’inaugurazione era presente anche la vedova Jole Calapso.
In quella circostanza la moglie di Vittorio Nisticò aveva dichiarato: “Questa è una cosa unica in tutta Italia perchè credo che da nessuna parte ci sia una strada intestata ad un giornale. Siamo tutti contenti di questo riconoscimento”, aveva detto nel 2019. Jole Calapso in quella occasione raccontò un aneddoto di quando era ragazza: “Ogni pomeriggio dicevo ‘scendo che devo andare a comprare L’Ora’ e questo quando ancora non conoscevo Vittorio, quindi una lunga abitudine”. Secondo la vedova del direttore ci vorrebbe una alternativa al Giornale di Sicilia e a La Sicilia: “Ci vorrebbe, ma chi lo fa?”, si è domandata.