In Italia ci sono foreste da evitare ad ogni costo, ecco la classifica di quelle dove fare molta attenzione.
Anche l’Italia ha le sue foreste pericolose, ecco la classifica di quelle più pericolose in assoluto, da evitare.
In genere, quando si pensa a una foresta, viene subito in mente un luogo di pace, silenzio e natura incontaminata. Una fuga perfetta dal rumore della città, dove ritrovare il contatto con l’essenziale.
Però non tutte le foreste sono accoglienti, anzi. Alcune, pur conservando un fascino potente, possono trasformarsi in ambienti estremamente ostili, soprattutto se affrontate con leggerezza.
Foreste pericolose in Italia
In Italia ce ne sono almeno tre che, per motivi diversi, sono considerate tra le più pericolose del Paese. E non si tratta solo di leggende o dicerie popolari: i rischi sono reali, concreti, e chi le attraversa deve saperlo.
Al terzo posto troviamo la Foresta di Cagno, in Liguria. Non è tra le più conosciute dai turisti, e forse è un bene. Si tratta di un’area fitta e intricata, dove la vegetazione è così densa da ridurre spesso la visibilità a pochi metri. Ma il vero pericolo è la disorientazione. Non ci sono sentieri segnati in modo chiaro, la copertura GPS spesso non funziona, e in più d’estate il rischio incendi è molto alto. Basta poco per perdere l’orientamento, anche per escursionisti esperti. Infatti, ogni anno si registrano segnalazioni di dispersi e interventi di soccorso complicati proprio a causa della conformazione del territorio.
Al secondo posto c’è la Foresta del Cansiglio, a cavallo tra Veneto e Friuli. Bellissima, senza ombra di dubbio, ma anche piena di insidie. Qui non è tanto il perdersi a rappresentare il pericolo, quanto gli incontri ravvicinati con la fauna selvatica. Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli avvistamenti di lupi, cervi aggressivi durante la stagione degli amori, e persino orsi.

È una foresta viva, e chi ci entra deve rispettarne le regole, mantenere le distanze dagli animali e non sottovalutare mai le condizioni meteo, che possono cambiare nel giro di pochi minuti.
Al primo posto, però, c’è senza dubbio la Foresta dell’Aspromonte, in Calabria. È la più estesa tra le tre e probabilmente anche la più affascinante, ma è anche quella che ha fatto registrare più incidenti negli ultimi dieci anni. Il territorio è aspro, le altitudini variano bruscamente, e spesso si finisce in zone prive di copertura telefonica. In alcune aree interne l’accesso è sconsigliato persino dai locali, perché isolate e controllate da dinamiche poco trasparenti. È una foresta che va affrontata con profondo rispetto e soprattutto in compagnia di guide esperte.
In generale, la foresta è un ambiente che non perdona l’improvvisazione. I pericoli vanno dalla semplice caduta a traumi più seri, fino all’ipotermia o alla disidratazione, soprattutto se ci si perde e si resta per ore senza punti di riferimento. È fondamentale portare con sé acqua, cibo, una torcia, un fischietto e un powerbank per ricaricare il telefono. Meglio evitare di avventurarsi da soli e sempre avvisare qualcuno prima di partire.
Andare per boschi è un’esperienza meravigliosa, certo. Però bisogna farlo con consapevolezza. Perché la natura sa essere generosa, ma sa anche metterti alla prova quando meno te lo aspetti.
