La Russa jr, la procura di Milano ha chiesto il processo per revenge porn per lui e l'amico. Ma i mm avevano chiesto archiviazione per la violenza sessuale
LA RUSSA JR RISCHIA PROCESSO PER REVENGE PORN
Nuova svolta nel caso giudiziario che coinvolge Leonardo Apache La Russa, il figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, e un suo amico, Tommaso Gilardoni, perché, se per l’accusa di violenza sessuale era stata chiesta l’archiviazione, per il revenge porn invece è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio. L’indagine, nata dalla denuncia di stupro di una studentessa, si era diramata in due filoni.
Per quanto riguarda l’accusa di violenza sessuale mossa dalla ragazza, per i PM non ci sarebbero prove sufficienti per arrivare a un processo: a prescindere dalla “profonda superficialità e volgarità” dei due indagati, non è provato che i due “abbiano percepito, in modalità esplicita o implicita, la mancanza di una valida volontà”.
La ragazza, che tra il 18 e 19 maggio di due anni fa aveva bevuto, assunto sostanze e psicofarmaci per problemi di salute mentale, si era svegliata il giorno dopo la serata in discoteca confusa e stordita, a casa di La Russa jr, ma soprattutto ritenendo che il rapporto avuto non fosse stato consensuale.
Il legale della ragazza contesta, però, la richiesta di archiviazione per violenza sessuale, sostenendo che la ragazza era così alterata e vicina al coma etilico da non poter esprimere in alcun modo il consenso. La questione verrà affrontata nell’udienza in programma il 25 settembre.
LA RUSSA JR RISCHIA IL PROCESSO CON L’AMICO PER REVENGE PORN
L’altro filone di indagine è quello che riguarda l’accusa di revenge porn, ed è quello per il quale i pubblici ministeri hanno chiesto il processo per La Russa jr e l’amico DJ Tommaso Gilardoni. L’accusa, in questo caso, è che abbiano registrato e diffuso illecitamente video sessualmente espliciti senza il consenso della ragazza coinvolta, tramite WhatsApp, motivo per cui è aggravata dall’uso dello strumento telematico.
In questo caso, la prova è contenuta in due video che sarebbero stati girati e condivisi illegalmente. I filmati, girati dopo la serata in discoteca, a casa di La Russa jr, mostrano la ragazza in atteggiamenti sessualmente espliciti, ma, per l’accusa, non era consenziente né alla registrazione né alla diffusione.
Il primo sarebbe stato realizzato da La Russa jr e inviato all’amico Gilardoni, che lo raggiunse dopo; l’altro sarebbe stato girato dal DJ, che poi lo avrebbe inoltrato a un amico, uno degli organizzatori della serata in discoteca dove erano stati. Per cui, ora, la GUP Lidia Castellucci dovrà decidere se accettare la richiesta dei PM e mandare i due amici a processo.