L'opera "Laelius de amicitia" di Marco Tullio Cicerone nella Seconda Prova di Maturità 2025: di cosa parla lo scritto della Versione di Latino, amicizia e..
L’OPERA DI CICERONE SCELTA PER LA VERSIONE DI LATINO DEDICATA ALL’AMICIZIA
Una delle opere più interessanti e “intime” di Marco Tullio Cicerone: è il “Laelius de amicitia” l’opera scelta dal Ministero per la Versione di Latino nella Seconda Prova di Maturità 2025: scritta un anno prima della morte dal celeberrimo avvocato, retore, politico, dedicato a Tito Pomponio Attico e con citate all’interno dialoghi celebri tra Lelio, Muzio Scevola e Gaio Fannio.
Al suo marchio di fabbrica della filosofia stoica, Cicerone nel “De Amicitia” attinge anche alcune visioni epicuree di origine greca, il tutto per considerare il tema chiave dell’intera opera: Cicerone vuole dimostrare (e anche sostenere) che l’amicizia umana e civile debba essere libera da qualsiasi vincolo politico. Nel testo (ambientato nell’anno 129 a.C.) viene rievocato l’antico amico di Cicerone, Scipione Emiliano, che si intrattiene con i dialoghi di Gaio Lelio assieme ai vari altri protagonisti dell’opera. L’opera scelta in Seconda Prova di maturità 2025 tratta perciò il sentimento universale dell’amicizia, con lo stesso Cicerone che arriva a sostenere all’interno dei dialoghi che non vi è nulla di più dolce «che avere qualcuno con cui parlare così come con se stessi».
DI COSA PARLA IL “LAELIUS DE AMICITIA” E A COSA DEVONO STARE ATTENTI I MATURANDI
Il “Laelius de amicitia”, o più comunemente “De amicitia”, Cicerone traccia un serio profilo del valore massimo dell’amicizia in un momento molto delicato della sua vita politica e personale: dopo aver “abbandonato” Cesare, ucciso nelle Idi di Marzo del 44 avanti Cristo, il filosofo riconobbe Pompeo come potenziale nuovo “leader” romano in grado di riportare i fasti della repubblica di un tempo.
La sua illusione dura poco dato che appena un anno dopo è un sicario inviato da Antonio a uccidere Cicerone: in questa che è una delle ultime opere dell’autore, il valore dell’amicizia viene elevato come momento più alto della vita personale, forse proprio davanti alla forte delusioni per le questioni politiche.
A livello di contenuto, l’opera racconta del dialogo tra Lelio, Fannio, Scevola, con l’intera cornice offerta da una lettera mandata dallo stesso Cicerone all’amico Attico (detto Tito): i giovani retori si affidano al suocero Lelio per sapere come possa affrontare la morte dell’amico fidato Scipione, e da qui sgorga tutto il trattato sull’amicizia inserito nell’opera “Laelius de amicitia”, scelto come Seconda Prova nella Versione di Latino della Maturità 2025.
Lelio ammette di soffrire molto per la morte dell’amico, ma anche di gioire con lui in quanto è consapevole pienamente che la vita dell’amico sia stata piena e appagante e quindi non avrebbe potuto chiedere altro alla vecchiaia dopo un’esistenza così intensa: per Cicerone l’amicizia è un valore pieno, dove poter soffrire con il prossimo ma anche gioire con esso. I maturandi dovranno stare attenti a contestualizzare il giusto, rimanendo col focus della traduzione (del brano tratto dal capitolo 26, ndr) in primissimo piano e lasciando invece confronto e commento personale nella parte finale della Versione, dove il Ministero richiede per l’appunto un giudizio del singolo studente su altri eventuali protagonisti della letteratura legati da saldi vincoli di amicizia.