LE COMPATIBILITÀ DELL’APE VOLONTARIA
Il Sole 24 Ore ricorda che l’Ape volontario “è compatibile con lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa e con la percezione di prestazioni a sostegno del reddito. Pertanto anche i titolari di Naspi potranno fruire contestualmente dell’anticipo. Inoltre i lavoratori potrebbero decidere di trasformare l’impiego a tempo parziale e fruire in misura ridotta dell’anticipo pensionistico. Quest’ultimo è altresì compatibile con la percezione dell’Ape social”. Ci sono quindi diverse possibilità per questo strumento che è di fatto accessibile dall’altro giorno. Il quotidiano di Confindustria ricorda anche che “in presenza di tutti i requisiti, l’erogazione del finanziamento decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda”, che non è però quella di certificazione che si può presentare già ora sul sito dell’Inps.
PRESENTATE GIÀ 1350 DOMANDE
Alle 17:00 di ieri, quindi poco più di 24 ore dall’effettiva disponibilità online, sono state circa 1.350 le domande di certificazione presentate sul sito dell’Inps per accedere all’Ape volontaria. Sono stati invece circa 65.000 gli utilizzatori del simulatore. Che presenta a quanto pare dei problemi. Termometropolitico.it riporta infatti alcune segnalazioni giunte dai suoi lettori, che lamentano la mancanza dell’importo della pensione netta in tutte le fasi. Inoltre, viene chiesto di inserire l’importo della pensione lorda che si andrà a incassare: un dato che non tutti sanno. Un lettore evidenzia che quella che doveva essere una semplificazione si è rivelata una complicazione che l’ha convinto a rivolgersi a patronato per avere assistenza, che utilizzerà anche nel caso di scelta di presentazione della domanda per l’Ape volontaria, onde evitare di incappare in procedure difficili.
LE CONTROINDICAZIONI DELL’APE VOLONTARIO
In un intervento sul Quotidiano Nazionale, Raffaele Marmo evidenzia quelle che potrebbero essere le controindicazioni o le avvertenze da sapere prima di prendere in considerazione il riscorso all’Anticipo pensionistico volontario, diventato ora a tutti gli effetti utilizzabile. “La prima è che si tratta, sebbene lo si chiami graziosamente Ape, di un vero prestito: dunque ci sono rate mensili da pagare, per di più trattenute alla fonte sulla pensione. La seconda è che il rimborso è ventennale: come un mutuo, sia pure di non elevata entità. La terza è che una soluzione di questa natura potrebbe anche ostacolare o impedire la richiesta e la concessione di altri prestiti, limitati nel tempo, per l’acquisto di beni di consumo”, scrive Marmo, secondo cui è quindi bene fare “tutti i conti prima di farvi pungere dall’Ape”.
LE PAROLE DI BOERI
Nel presentare l’Anticipo pensionistico volontario, Tito Boeri non ha perso occasione per parlare dell’attuale dibattito sulla riforma delle pensioni, contraddistinto dalle promesse elettorali riguardanti cancellazione o modifiche alla Legge Fornero. Il Presidente dell’Inps ha bollato come “pubblicità ingannevole” certe promesse, evidenziando come sia impossibile di fatto abolire la Legge Fornero. Secondo quanto riporta leggo.it, Boeri ha detto che si potrebbero “ripristinare le condizioni all’accesso alla pensione precedenti la riforma Fornero come 40 anni di anzianità contributiva e quota 98 tra età e contributi, ma questo costerebbe 14 miliardi inizialmente e 20 miliardi l’anno a regime. Il debito previdenziale supplementare sarebbe di cinque punti di Pil, circa 85 miliardi”. Tutto questo, a suo modo di vedere, in un Paese con un alto debito pubblico come l’Italia richiederebbe che venissero almeno presentate proposte complete.
IN FORZA ITALIA SI INSISTE SULL’AUMENTO DELLE MINIME
Gigi Casciello, candidato alla Camera nel collegio proporzionale di Salerno per Forza Italia, ricorda le priorità indicate da Silvio Berlusconi, “lavoro, pensioni e immigrazione”, cui dedicarsi in caso di vittoria alle elezioni. “L’aumento delle pensioni, intervento concreto già attuato con Forza Italia al Governo prima dell’avvento dell’euro, è una di quelle tematiche percepite come reali e necessarie”, ha aggiunto Casciello secondo quanto riportato da salernonotizie.it. Mario Morgoni, Senatore del Partito democratico, critica però il Presidente di Forza Italia. Secondo quanto riporta picchionews.it ha infatti detto: “Berlusconi sostiene che prima dell’estate garantirà la flat tax, in quale percentuale non si sa se quella a trazione leghista del 15% o come sostiene lo stesso Cavaliere al 23%; pensioni minime a mille euro; pensioni alle mamme ed esonero totale dai contributi per sei anni a chi assume disoccupati. In meno di tre mesi ciò che non è riuscito a fare in 9 anni. Forse pensa di essere come il vino, che migliora invecchiando”.
IN FORZA ITALIA SI INSISTE SULL’AUMENTO DELLE MINIME
La campagna elettorale prosegue e a Nuoro Pietro Pittalis ha presentato la sua candidatura in Forza Italia alla Camera nel collegio Centro Nord Sardegna. Ansa riporta alcune dichiarazioni del capogruppo degli azzurri in Consiglio regionale: “Bisogna andare a votare e non affidare il Paese al qualunquismo. Dobbiamo dar voce alle persone che non ne hanno: al mondo agropastorale, agli operai, ai sindaci. Tutto ruota intorno al problema di tutti i problemi, il lavoro. Berlusconi ha una ricetta straordinaria: ridurre le aliquote fiscali a una e passare da una tassazione del 44% al 23%. Parla di aumenti delle pensioni fino a mille euro e di disoccupazione. Dobbiamo arrivare dove c’è la sofferenza a abbiamo un solo strumento per farlo: il voto”. Ancora una volta, quindi, da parte dei candidati di Forza Italia è stata posta molta enfasi sulla promessa di alzare le pensioni minime.
IL PROGRAMMA DELLA LEGA
La Lega ha messo a punto un programma elettorale che, come si legge sul sito del partito di Matteo Salvini, “si aggiunge a quello comune della coalizione di centrodestra”. Un capitolo è dedicato alla pensioni e l’incipit è piuttosto netto: “La pensione è un diritto non negoziabile per chi ha lavorato una vita. È dovere dello Stato garantirla senza cambi in corsa”. Per questo la Lega propone, tra le altre cose, di bloccare l’adeguamento dei requisiti pensionistici all’aspettativa di vita, ripristinare Quota 41 con non più di tre anni di contribuzione figurativa, introdurre un bonus contributivo per le donne pari a 9 mesi per ogni figlio avuto (fino a massimo tre figli), prorogare per tutto il 2018 Opzione donna, varare la nona salvaguardia degli esodati ed equiparare le aliquote di versamento per i lavoratori parasubordinati a quelle di artigiani, commercianti e agricoli, che devono essere bloccate al 23%.
A copertura di questi interventi, oltre che dell’introduzione di Quota 41 e Quota 100 e delle pensioni di vecchiaia ante-riforma Fornero, si prevede l’eliminazione dell’Agenzia nazionale dell’ispettorato, l’unificazione del corpo medico Inps nell’Inal per l’accertamento delle invalidità civili, abolendo l’assegnazione delle pensioni di invalidità alle commissioni regionali, l’istituzione di un’anagrafe generale dell’assistenza dove inserire tutte le prestazioni erogate da organismi centrali e territoriali. Inoltre, per la Lega vanno rivisti Ape e Rita, oltre che eliminata qualsiasi forma di decontribuzione a fini previdenziali, da sostituire con credito d’imposta.
APE AL VIA E LA GAFFE DI BERLUSCONI
L’Ape volontario è finalmente accessibile. Paolo Gentiloni su Twitter ha scritto: “Da oggi parte Ape volontario che consente a molti lavoratori over 63 di chiedere di andare in pensione in anticipo con un prestito a condizioni agevolate. Più libertà di scelta per le persone, sostenibilità per il sistema pensionistico”. Tito Boeri, presentando il simulatore online sul sito dell’Inps e annunciando che è possibile presentare la domanda di certificazione, primo passaggio per accedere all’Ape, ha detto che quest’anno la platea dei potenziali beneficiari della misura è di circa 300.000 persone, mentre l’anno prossimo saranno altre 115.000. Silvio Berlusconi è stato invece protagonista di una piccola gaffe parlando davanti alla platea di Confcommercio. Ha infatti ricordato di aver già in passato aumentato le pensioni minime come promette di fare ora. Solo che ha detto che le aveva portate a mille lire, anziché a un milione di lire.