A Pesaro un 26enne nigeriano è stato assolto dall’accusa di aver percepito il Reddito di cittadinanza nonostante non ne avesse il diritto. La motivazione dell’assoluzione? Il fatto che il reato in questione non sia più un reato. Lo riferisce Il Resto del Carlino attraverso il proprio sito web, citando una decisione che è stata presa nella giornata di ieri da parte del tribunale pesarese, nei confronti del giovane straniero.
Il 26enne in questione aveva mentito nel dichiarare che fosse residente in Italia da almeno 10 anni, una condizione necessaria appunto per ottenere il reddito di cittadinanza, di conseguenza era stato percettore del bonus illecitamente. Il giovane era infatti nel nostro Paese solo da quasi 5 anni alla data della presentazione della domanda, nel mese di aprile del 2016. E’ nata così una denuncia e un successivo processo, durante il quale l’avvocato difensore del 26enne nigeriano aveva chiesto di non procedere nei confronti del suo assistito in quanto la corte di giustizia europea si era espressa dicendo che il reddito di cittadinanza era discriminatorio verso gli stranieri proprio per via della questione dei 10 anni.
REDDITO DI CITTADINANZA, AL 26ENNE VENIVANO CONTESTATI 5.500 EURO
Al ragazzo venivano contestati 5.533,75 euro, percepiti nel periodo febbraio 2021-febbraio 2022, soldi appunto che l’Inps gli aveva richiesto dopo che era emerso il caso, ma alla fine il giudice ha dato ragione al 26enne nigeriano, facendo proprio riferimento alla corte di giustizia europea, e applicando gli stessi principi. Come riferisce Il resto del Carlino, si tratta di una decisione significativa in quanto rappresenta un importante precedente che potrebbe essere ora applicato anche ad altre cause simili.
Di fatto tutti gli stranieri che hanno percepito il reddito di cittadinanza illecitamente in quanto non in Italia da almeno 10 anni, potrebbero fare ricorso e vincere la causa. Per il giudice si tratta di una “discriminazione indiretta” verso gli stranieri: vedremo quello che accadrà nei prossimi mesi.