Leda Bertè, chi è la sorella non famosa di Mia Martini? Ha vissuto da vicino la crisi della cantante. E quando fu messa ai margini del settore musicale...
Leda Bertè, la sorella “non famosa” di Mia Martini, non dimentica l’amata cantante. Il dolore per la sua scomparsa non si placa nemmeno a distanza di anni. E ancora oggi, Leda, ricorda ancora con chiarezza i momenti difficili vissuti da Mia Martini, tra crisi emotive e vere e proprie tempeste professionali. Proprio ricordando quel periodo complicato, in una intervista rilasciata qualche tempo fa su Raiuno a La Volta Buona, Leda Bertè ha ammesso di aver vissuto con sofferenza quella terribile fase di carriera di Mia, in cui tutti sembravano averle voltato le spalle.
La prima vittima, ovviamente, fu proprio Mia, che si sentiva ai margini del mondo musicale. “Quando le chiusero le strade nella musica, non aveva neanche più i soldi per un panino”, ha raccontato amareggiato Leda Bertè ai microfoni di Caterina Balivo. Furono quelli i primi segnali che fecero intuire un prosieguo impervio per Mia Martini, morta tragicamente il 12 maggio 1995.
Leda Bertè, il periodo buio vissuto da sua sorella Mia Martini: “Rimase senza soldi, così io…”
Il rapporto tra Leda Bertè e Mia Martini è sempre stato ottimo. Quando Mia si è trovata accerchiata dalle malelingue, Leda le è rimasta vicino, ma ovviamente non poteva evitarle la sofferenze. “Dicevano cose cattive sul suo conto e lei cominciò a sentirsi quasi di troppo in quel mondo”, la confessione commossa di Leda Bertè. Mia Martini era portatrice di sfortuna secondo le malelingue, ma per Leda la parola ‘sfortuna’ non rende l’idea rispetto a tutte le ingiurie spietate ricevute dalla sorella.
“Arrivò a dirmi che non stava più lavorando, non aveva nemmeno i soldi per un panino, così sono andata a Milano per prenderla e portarla a casa con me”, ricorda Leda. Insomma, da questo punto di vista ce l’ha messa davvero tutta per tirare su la sorella, ma poco ha potuto fare contro la depressione che da lì a poco l’avrebbe colpita. “L’avevano messa fuori prima sul piano psicologico e poi sul piano lavorativo”, ricorda ancora delusa e arrabbiata Leda.