Legionella, Polesello (CNR): “Senza manutenzione il pericolo aumenta”/ “Gravi rischi”
Stefano Polesello, primo ricercatore dell’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr, spiega i rischi dell’entrata in contatto con il batterio della legionella

Legionella, “Gravi rischi per malati e fragili”
Il batterio della legionella può avere gravi ripercussioni sulla salute, fino ad arrivare ad uccidere. Stefano Polesello, primo ricercatore dell’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr, ha spiegato quali sono i rischi in caso di esposizione: “Ogni superamento di limiti comporta rischi per chiunque, a maggior ragione per le persone malate e fragili. I più a rischio sono i dializzati, il cui organismo è già sottoposto a stress molto gravi con elevato rischio di infezione”.
Come sottolineato dall’esperto a La Verità, il batterio “ha come principale veicolo di trasmissione per l’uomo l’aerosol perché colpisce le vie aeree. Ingerire acqua non comporta gravi rischi, anche se non fa certo bene, ma il peggio accade quando si apre il rubinetto e automaticamente vengono generate particelle che si disperdono nell’aria. Fare la doccia con acqua contaminata è più rischioso che berla, e teniamo conto che la legionellosi è fortemente contagiosa”.
Legionella, l’esperto: “Occorre una santificazione per eliminare batteri”
I rischi per la salute, in caso di respirazione del batterio della legionella, sono molti e particolarmente gravi. Stefano Polesello, a La Verità, ha spiegato: “Senza manutenzione e sostituzione periodica il sistema smette di funzionare, quindi non tratterrà più le sostanze tossiche. Nel caso della legionella, invece, sono necessari sistemi di disinfezione. Ogni membrana dove ristagna l’acqua può essere sorgente di formazione microbiologica e quindi di accumulo anche di altri agenti patogeni, come batteri e virus normalmente presenti in maniera molto diluita che lì crescono. Inoltre, resine e sostanze assorbenti da sostituire possono rilasciare quello che hanno trattenuto”.
Infatti “Da una parte non vengono più trattenute le sostanze tossiche, dall’altra diventano esse stesse sorgente di agenti contaminanti. I gestori delle acque potabili di solito usano il cloro per mantenere il livello di disinfezione sufficiente per tutta la rete. Ma se il sistema viene modificato con l’impiego di depuratori, indispensabili per strutture pubbliche come gli ospedali, non basta più la semplice clorazione: occorre una sanificazione per eliminare l’accumulo di batteri che oltre una certa concentrazione diventano patogeni”.
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