Leo Gassmann, ospite oggi a La Volta Buona, ha celebrato il rapporto con i genitori: “Sono stati la mia fortuna…”.

Eccelle come cantante e attore, d’altronde nel suo sangue scorre un talento puro che non conosce pause generazionali: Leo Gassmann si è raccontato questo pomeriggio nel salotto de La Volta Buona mettendo in evidenza quanto siano stati fondamentali gli insegnamenti dei genitori, tanto in adolescenza quanto oggi. Il papà, Alessandro Gassmann, ha confessato di aver evitato che utilizzasse il cellulare fino ai 15 anni; una curiosità che può sembrare una restrizione eccessiva considerando i tempi odierni ma che suo figlio ha invece accettato senza rivolte. “E’ stata comunque una cosa utile, non mi sono mai ribellato; il mio carattere più adulto è emerso più avanti. Nell’adolescenza non ho mai creato problemi anche perchè loro sono stati degli ottimi genitori”.



Proseguendo nella simpatica intervista a La Volta Buona, Leo Gassmann si è però tolto la soddisfazione di rivelare al papà Alessandro una ‘marachella’ prima di oggi tenuta nascosta. “Una confessione? Lui andava spesso a lavorare il fine settimana e pensava che tornassi a casa alle 11; mamma invece mi lasciava rientrare più tardi a sua insaputa…”.



Leo Gassmann a La Volta Buona: “Che gioia condividere il palco con mamma…”

A proposito del rapporto con la mamma, Leo Gassmann ha celebrato la gioia di condividere il palco. Proprio in questo periodo è impegnato in una tournée teatrale con lei: “Una bellissima proposta che mi ha fatto, un’idea che si è sviluppata velocemente”. Anche in questo caso il cantante e attore si è lasciato andare ad una simpatica confessione: “C’è un dolce che mi faceva da bambino e mi piaceva tanto; ora ancora lo compra, ma mi piace di meno…”.

Verso la conclusione dell’intervista rilasciata a La Volta Buona, Leo Gassmann si è espresso a proposito della ‘pesantezza’ del suo cognome: “Dipende come vieni cresciuto, i miei genitori hanno sempre insistito affinché seguissi anche un ‘piano B’ e infatti mi sono laureato. Mi auguro di vedere sempre colori nuovi dietro quello che faccio”.